[DAL GIORNALE] L’incontro a Castelvetrano: «Così è nata la solidarietà per Preziosa»

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Tutto è nato da un incontro. Da uno scambio di sguardi tra due donne. L’una infreddolita, timida, seduta davanti a un su­permercato di Castelvetrano a chiedere l’elemosina, e l’altra docente di scuola, in quel preciso istante cliente del supermercato. Un incontro che è stato un inizio, l’avvio di un cammino di solidarietà, di amicizia dove il cuore e l’amore hanno travolto barriere e colori della pelle. La storia di Preziosa e Francesca è di quelle che toccano il cuore e che va raccontata. Perché, seppur l’aiuto spesso è silen­zioso, ci sono storie che non possono rimanere nascoste perché possono es­sere micce per accendere il “contagio del bene”. «Ricordo come fosse ora quell’incontro a Castelvetrano – rac­conta Francesca Zummo, docente di Poggioreale e animatrice della locale Caritas parrocchiale – Preziosa, una ragazza di colore, stava seduta davanti al supermercato e le chiesi come stava. Fu lei stessa che a quella semplice do­manda mi risposte raccontandomi la sua storia: la famiglia col marito e due bimbi e il bisogno di abbigliamento, soprattutto per i piccoli».

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Da quella breve chiacchierata è nata subito l’ami­cizia tra Francesca e Preziosa. «An­dando a casa sua mi accorsi che aveva bisogno di tanto altro – racconta an­cora Francesca Zummo – quella casa era scarna, mancavano tante cose. Così mi sono subito attivata con una catena di solidarietà coinvolgendo amici, col­leghi docenti». Era necessario racco­gliere quanto più beni possibili da donare a Preziosa. Iniziava così un tam tam con un messaggio d’aiuto rivolto a gruppi WhatsApp. Francesca telefona anche ad amici che non vivono in Sici­lia, chiedendo un sostegno anche eco­nomico per com­prare elettrodo­mestici. Prima fra tutti la lava­trice, «perché Preziosa lavava a mano i vestiti». La risposta a quelle richieste è stata straordina­ria. Generosa e umana: «è arri­vato tantissimo materiale, vestiti usati ma in ot­time condizioni, vestiti nuovi, scarpe per bimbi, giocattoli che tanto desideravano i piccoli».

Tra Francesca e Preziosa nasce un’amicizia fraterna. «Frequentando la loro casa ed en­trando in confidenza con Preziosa, mi sono accorta che non avevano una la­vatrice – racconta Francesca – ecco al­lora che propongo a colleghe e amiche di fare una raccolta per acquistare una lavatrice. Quella serviva per quella fa­miglia. All’appello tutti hanno risposto positivamente e così l’abbiamo com­prata. Subito dopo abbiamo provve­duto a comprare una cucina con forno». Una piccola impresa è diventa una grande impresa. E questo lo ha ben capito Francesca Zummo: «ho sperimentato molte volte la solidarietà delle persone attorno a me che si pro­digano e mi sostengono quando si tratta di compiere una piccola azione che agli occhi di chi la riceve diventa invece un grande dono. Sono convinta ancora che far conoscere le buone azioni verso il prossimo può ispirare e motivare gli altri a fare lo stesso, cre­ando un effetto a catena di gentilezza e generosità. Non servono gesti eroici, ma azioni semplici come un sorriso, un aiuto a portare le buste della spesa o donare un po’ del proprio tempo o dei propri mezzi». Proprio come in tanti hanno fatto per Preziosa e la sua fami­glia.

Max Firreri

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