Due viaggi in altrettanti luoghi sacri, il primo a Roma e l’altro a Siracusa. È tempo di pellegrinaggi per la Diocesi di Mazara del Vallo che ha ufficializzato il programma delle due iniziative che si terranno il prossimo giugno e per le quali sono state già aperte le prenotazioni.
PELLEGRINAGGIO A ROMA – Il primo pellegrinaggio è riservato ai ministranti con tappa a Roma. Nella Capitale si visiteranno le catacombe di san Callisto dove è sepolto il martire san Tarcisio, patrono dei ministranti, si parteciperà anche all’udienza con Papa Francesco e si visiteranno le Basiliche di san Pietro e di san Paolo fuori le mura.
Quando: dal 3 al 5 giugno 2013.
Quota di partecipazione: 150 euro a persona.
Informazioni e prenotazioni: 338.2372766,
fr***********@gm***.com
PELLEGRINAGGIO A SIRACUSA – Il pellegrinaggio si terrà nell’ambito dell’anno di preparazione al 60° anniversario della lacrimazione di Maria avvenuta a Siracusa dal 29 agosto al 1° settembre 1953. Il Santuario è «sorto per ricordare alla Chiesa il pianto della Madre» (Beato Giovanni Paolo II, Omelia 6 novembre 1994).
Quando: 29 giugno 2013.
Quota di partecipazione: 30 euro a persona (con pranzo a sacco) e 45 euro (con pranzo)
Informazioni e prenotazioni: Entro il 30 maggio, telefono 0923.902701,
ec*****@di***********.it
Programma: ore 11,15 preghiera di inizio pellegrinaggio davanti al Reliquiario contenente le Lacrime di Maria. Riflessione in Cripta: «La consolazione di Dio e le lacrime di Maria», proiezione documentario e preghiera dell’Angelus. Ore 12,45 pranzo. Ore 14,30 tempo libero (opzione 1: «Alle radici della fede»: visita delle Catacombe di San Giovanni e di Santa Lucia. Opzione 2: tempo per la preghiera personale e celebrazione del sacramento della Riconciliazione in Cripta). Ore 16,30 raduno sul sagrato della Cripta e cammino verso l’Oratorio in via degli Orti, 11. Ore 17,15 pellegrinaggio e preghiera del Santo Rosario con i Misteri della Consolazione. Ore 18 concelebrazione Eucaristica in Basilica presieduta dal Vescovo monsignor Domenico Mogavero.
PUNTI DI RITROVO PER AUTOBUS
Mazara del Vallo | Piazzale Quinci ore 5.00 |
Marsala | Porta Nuova – ore 5.00 |
Bambina – Petrosino – Strasatti | Piazza Fiera -ore 5.15 |
Santa Ninfa – Gibellina | Piazzale Cristo Risorto – ore 5.00 |
Campobello | Viale Risorgimento – ore 5.00 |
Castelvetrano | Piazza Matteotti – ore 5.10 |
Salemi | Largo Cappuccini – ore 5.20 |
Vita | Ingresso paese davanti alla Croce 5.30 |
ECCO IL MESSAGGIO DEL VESCOVO
1. Ciò che dà valore e rende prezioso il nostro partire in pellegrinaggio non è semplicemente la meta, il santuario della Madonna delle lacrime a Siracusa, ma anche il fatto che ci muoviamo come Chiesa locale. In qualche modo ripercorriamo l’esperienza di Maria, la giovane ragazza di Nazareth, che, appena ricevuto dall’arcangelo Gabriele l’annuncio della sua maternità divina come dono di grazia, si recò dalla cugina Elisabetta, benedetta da una maternità straordinaria, segno della potenza di Dio, al quale nulla è impossibile. Come Maria, anche noi partiamo per andare a fare memoria delle lacrime della Vergine e per cogliere in esse il segno della potenza di Dio, nella luce della fede.
2. Il nostro pellegrinare verso un segno della fede ci conduce verso Maria. “Le lacrime di Maria appartengono all’ordine dei segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo” (Giovanni Paolo II). Guardare a Maria come al modello della maternità della Chiesa oggi è più che mai necessario. La Chiesa è Madre, come Maria. Il Risorto ha donato lo Spirito alla Chiesa perché lei potesse nella storia continuare a generare figli attraverso le acque del battesimo. Maria ricevette lo Spirito perché piena di grazia; la Chiesa riceve lo Spirito perché madre di grazia. Maria e la Chiesa vivono, pertanto, una relazione privilegiata con lo Spirito di Dio e di questa relazione noi siamo stati resi partecipi proprio attraverso la grazia battesimale.
3. Le lacrime, poi, assumono la forma della memoria perché richiamano l’acqua della vita e l’acqua del battesimo. Come non sottolineare il legame sublime e profondo, suggerito dallo Spirito, fra l’acqua del costato sgorgata dal fianco del Figlio crocifisso e la semplice povertà delle lacrime della Madre, versate a Siracusa. Acqua di vita nuova dalla croce, lacrime di maternità afflitta ma redenta. Dopo la Pasqua il dolore del parto non è più maledizione per nessuna madre. Il dolore di Eva, madre dei viventi, infatti, è stato vinto in Maria, nuova madre dei viventi, e nella Chiesa, madre sacramentale di una moltitudine di figli. L’acqua del parto pasquale, del battesimo, è divenuta benedizione, salvezza e figliolanza con Dio. Le lacrime di Maria raccontano, così, l’inseparabile legame pasquale tra la morte e la vita, tra il peccato e la grazia, tra il dolore e l’amore. Le lacrime raccontano, allora, non la singolarità superficiale di un evento straordinario, ma la sacralità profondissima dell’amore materno e filiale, capace di custodire la benedizione del dolore redento e della gioia pasquale, canto nuovo dei redenti.
Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo