La “violenza” che si insinua capillarmente e in modo multiforme nella società dei nostri giorni. Questo il tema scelto dal Masci per allestire il consueto presepe per Natale, quest’anno realizzato nella parrocchia Sacro Cuore in Santa Maria di Gesù di Mazara del Vallo. Lo scorso anno il Masci realizzò il presepe coi migranti. Quest’anno il tema scelto è stata la violenza: l’ampio pannello ligneo di supporto è ripartito in tre segmenti principali: la violenza connessa alla guerra, la violenza esercitata sui deboli, l’angolo della speranza. Nei primi due segmenti un vario movimento di mani.
Mani minacciosamente alzate su volti impauriti di donne, mani disperatamente portate al volto di chi non ha più speranze, mani, dunque, che infliggono sofferenze, che suggeriscono disperazione in una realtà in cui comprensione, solidarietà e, soprattutto, amore sono i grandi assenti. Nel terzo segmento, a quelle mani violente si oppongono altre mani, quelle della solidarietà che riconciliano alla speranza, sottolineata chiaramente dalla grotta della Natività, dal bambino che rinasce ogni anno per offrire amore e pace agli uomini di buona volontà.
Ed è proprio l’assenza di amore ciò che i vari segmenti del presepe suggeriscono e su cui insistono: guerra, devastazioni, profughi sono il frutto del rarefarsi di questo sentimento fra gli uomini, di questa loro difficoltà di riconoscere nel prossimo il fratello che soffre, cui il dolore e la disperazione hanno fatto perdere la dimensione umana, quando non ne occultano la dignità di essere umano, come in quel bimbo, avvolto alla meglio in qualche panno e relegato fra i rifiuti, egli stesso degradato a rifiuto, esito ultimo dell’assenza di amore.
Allora, per noi uomini non c’è speranza? Ci sono altre mani, che oppongono la solidarietà all’egoismo, la dolcezza della consolazione alla furia della violenza, la forza dell’amore al delirio dell’odio. Sono quelle mani che sostengono il mondo intero, che riconciliano alla speranza quanti si sentono disperatamente soli e abbandonati. Ma, soprattutto, al lato estremo del presepe sorge una luce che ci suggerisce che il Bambino, come ogni anno, continua da 2000 anni ad annunciare che, avendo fede in Lui, ogni speranza non è persa, che Lui continua a tendere la sua mano agli uomini di buona volontà, ad offrire la vera pace, a dispensare il vero amore.