Dalla conoscenza di siciliani e siciliane che hanno dedicato e dedicano la loro vita ad essere “utili” per la “salvezza” e il progresso morale e materiale degli altri, è nato il progetto “I giusti di Sicilia per i talenti e delizie siciliane”, presentato al Seminario vescovile e che gode del sostegno della Fondazione Vodafone Italia e della Fondazione con il Sud e di partners privati. «Obiettivi del progetto – spiega don Francesco Fiorino, rettore del Seminario – sono quelli di promuovere la cultura della legalità e lo sviluppo del territorio secondo modelli sostenibili. Questo in particolare significa aiutare i nostri giovani a far fruttare i propri “talenti” nella nostra terra di Sicilia, sostenendo un sistema e una cultura meritocratica e solidale che sappia opporsi a logiche clientelari ed individualistiche». Due sono quindi le prospettive di questa iniziativa: una educativa e una di progettualità effettiva.
«La seconda – è ancora don Fiorino – prevede l’allestimento di uno “spazio” permanente per raccogliere e valorizzare le idee, i progetti e le tesi di laurea dei giovani siciliani riguardanti tematiche innovative e sostenibili (ad esempio agricoltura biologica e trasformazione dei prodotti agricoli, energie rinnovabili, gestione rinnovata dei beni confiscati alla mafia, turismo responsabile) e un vero “negozio di delizie siciliane” che diffonda e promuova anche i prodotti culturali della gente di Sicilia (libri, musica, opere teatrali, realizzazioni pittoriche e multimediali). Altro scopo sarà quello di favorire l’immissione nel mercato locale dei prodotti coltivati nei terreni sequestrati e confiscati alla mafia e di organizzare periodicamente, con il contributo della Fondazione San Vito Onlus, il “tour della legalità” che prevede la visita dei beni confiscati alla mafia gestiti dalla Fondazione San Vito e da altri enti».

IL PERCORSO
Il centro socio-educativo “I giusti di Sicilia” è un ambiente in cui il visitatore (studente, turista o cittadino locale) viene condotto alla scoperta di alcuni personaggi (ad oggi 34), noti e meno noti, della storia di Sicilia dall’Unità d’Italia ai giorni nostri. Un viaggio in cui si intersecano elementi tradizionali e multimediali, organizzato in un ambiente molto suggestivo dal punto di vista artistico, quale i locali del piano terra del Seminario vescovile. Un “traguardo” del centro è di arrivare a presentare e attualizzare l’impegno culturale e solidale di ben 100 “giusti di Sicilia”.
L’iniziativa e’ esemplare . Proporrei di inserire tra i giusti anche figure come quelle di Letizia Battaglia nota e coraggiosa fotografa antimafia ( se non è’ già’ presente ) e Antonio Nicaso ( nato in Calabria ma con radici siciliane ) autore insieme Nicola Gratteri di numerosi libri contro la mafia e la camorra e che combatté quotidianamente la sua lotta a fianco dei giovani delle scuole .