Una cassata metà siciliana e metà tunisina, quella che lo chef trapanese Peppe Giuffrè ha preparato per le quindici donne tunisine che stanno frequentando il progetto “Nuovi Italiani – interventi a sostegno dell’inclusione socio-lavorativa degli immigrati di prima e seconda generazione”, finanziato dall’Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, nell’ambito del PO FSE 2007-2013, finanziato con l’Avviso 1/2011. Nel progetto sono anche inclusi 10 uomini immigrati che hanno seguito la formazione in alcune aziende agricole del territorio.
Giuffrè, chiamato come testimone per la cucina siciliana, ha svolto un’intera lezione pratica di preparazione del tipico dolce siciliano. E le donne maghrebine hanno così, passo dopo passo, potuto studiare le diverse fasi di composizione della cassata di 15 chili: dieci di ricotta e poi il marzapane, lo zucchero e, infine, al posto dei canditi la cassata è stata arricchita dai datteri. Insieme alla presidente della Fondazione Vilma Angileri, al termine del laboratorio sono arrivati anche il Console di Tunisia a Palermo, Farhat Ben Soussi e il Vescovo monsignor Domenico Mogavero. «Anche il cibo è dialogo e integrazione – ha detto il Vescovo – e l’occasione di questo progetto è stata un’opportunità concreta per queste donne che oramai vivono a Mazara del Vallo di conoscere e “sperimentare” la pasticceria siciliana. La costituzione di una cooperativa con alcune di loro è la testimonianza concreta dell’inclusione socio-lavorativa sul territorio».