[IN CAMMINO CON LE FAMIGLIE/1] Le famiglie in difficoltà: ascoltarle con attenzione per migliorare la qualità della relazione

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Uno dei compiti della Chiesa, attraverso la pastorale familiare, dovrebbe essere quello di interessarsi alle famiglie in difficoltà. Più la condizione esistenziale e il vissuto concreto e quotidiano di una famiglia è difficile, più dovrebbe interpellare la nostra fede, perché Dio ci chiede di amare tutti, anche chi ha agito male, e soprattutto chi sta vivendo un’esperienza negativa e dolorosa. E se ameremo tutti, potremo capire – e sarà bellissimo – che ogni storia umana è abitata alla fine dal Dio che si è incarnato e ogni debolezza umana può essere riscattata dall’amore. In ogni storia ci sono segni di salvezza, se sappiamo coglierli, e se guardiamo e ascoltiamo gli altri senza la presunzione di poter giudicare e con la convinzione che nulla è irreparabile per Dio. In quest’ottica, la Commissione diocesana per la pastorale della famiglia ha pensato alla possibilità di creare in ogni forania un punto d’incontro per le famiglie che vivono in difficoltà. Un caso sempre più frequente è la crisi nella relazione tra i due partner.

Se essi si sono sposati in Chiesa, tale crisi non può riguardare solo gli psicologi, o i sociologi, o le strutture consultoriali, ma deve interessarci anche come Chiesa. Incontrare due coniugi in crisi significa innanzitutto accoglierli non come deviati, ma come persone, e poi ascoltarli con attenzione, anche per poter discernere le diverse situazioni. Lo scopo è quello di far sì che un’ottica centrata sul sé cominci a spostarsi sull’altro. E se successivamente c’è la possibilità di parlare di Dio, perché gli interlocutori dicono di credere in Lui, si può far notare che, poiché «chi rimane nell’amore rimane in Dio» (1Gv4,16), ogni volta che una famiglia esce dall’amore e si rompe, entra in crisi anche la comunione con Dio. Essere accolti e ascoltati da operatori con una formazione cristiana potrebbe aiutare a guardare la crisi in atto non come anticamera del fallimento, ma come occasione per un salto di qualità nella relazione.

Salvatore Capo

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