Poveri che crescono, equità che si allontana sempre di più, una popolazione giovanile che stenta a crescere come numero rispetto a quella anziana. C’è, dunque, la necessità di interventi strutturati nel Welfare, «meno parole e più fatti sia a livello nazionale che regionale». A confrontarsi sul tema complesso del Welfare e del bene comune sono stati il sottosegretario al lavoro Luigi Bobba e l’assessore regionale alla famiglia Giuseppe Bruno in un dibattito tenutosi nello spiazzale della chiesa di San Vito a mare a Mazara del Vallo, a conclusione del corso di formazione socio-politica organizzato dall’Ufficio per i problemi del lavoro diretto da don Edoardo Bonacasa.
Davanti a una platea di corsisti, comuni cittadini e amministratori locali, padre Gianni Notari ha sollecitato al dibattito sia il vice ministro che l’assessore regionale. Bobba [ASCOLTA QUI L’INTERVISTA], già presidente delle Acli, ha evidenziato l’importanza del territorio in un’azione corale di interventi: «La povertà – ha detto il sottosegretario – oggi più di ieri è concentrata nelle famiglie dove il carico è più forte, con presenza di anziani. Ma bisogna, altresì, tenere presente un dato: è cambiato il panorama demografico, perché la popolazione è più invecchiata e, di contro, non c’è una eguale crescita di quella giovanile».
Bobba ha illustrato gli interventi e gli sforzi che il Governo centrale sta facendo per ridurre il divario tra i poveri e i ricchi. L’assessore regionale Giuseppe Bruno [ASCOLTA QUI L’INTERVISTA] ha evidenziato come «il quadro normativo che vige in Sicilia è da rivedere» ha detto, illustrando, altresì, gli interventi che, con poche risorse disponibili, la Regione sta attuando. «La protezione sociale non può essere assistenzialismo» ha detto l’assessore.