IL DOCUMENTO DEL PAPA/L’ANALISI] L’evangelizzazione:Nel primo documento del Papa la mistica del vivere insieme, di incontrarci

0

Il messaggio fondamentale di Evangelii gaudium è quello di una Chiesa «in uscita», «con le porte aperte», invitata ad «avanzare nel cammino di una conversione pastorale e missionaria, che non può lasciare le cose come stanno». Il «grande rischio del mondo attuale», secondo Papa Francesco, è quello di «una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro»; nemmeno i cristiani fanno eccezione, quando sono ridotti a «mummie da museo» e «sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua». L’invito a ritrovare l’essenzialità del messaggio cristiano introduce pagine coraggiose sulla dimensione sociale dell’evangelizzazione, dove il Papa invoca «una Chiesa povera per i poveri» e un impegno esplicito per il bene comune e la pace sociale.

Un disegno antropologico tiene insieme questi passaggi, come una preziosa “cucitura spirituale”: «la nostra tristezza infinita si cura con un infinito amore». L’incontro tra l’umano e il divino non ha il sapore di un’invadenza mortificante o moralistica: è un ritrovarsi e riabbracciarsi tra padre e figlio, in cui su ogni tradimento, incomprensione o abbandono prevale la gratuità di una misericordia che è sempre più grande – infinitamente più grande – di ogni umana miseria. Il primato della povertà contiene un imperativo antropologico: il cristiano non vuole mettere un “vestito religioso” a un’umanità neutra o indifferente, né imbrigliarla con una ragnatela di precetti; l’incontro tra miseria e misericordia avviene a un livello semplice ed essenziale, poiché i precetti cristiani «sono pochissimi».

A partire da qui, il messaggio di Papa Francesco assume una straordinaria tonalità mistica e contemplativa, grazie alla quale l’ottativo prevale sull’imperativo, e la gioia della gratitudine oscura la severità volontaristica del dovere. La sfida della evangelizzazione può ritrovare così le corde profonde e spesso d ime n t i c a t e dell’umano: «scoprire e trasmettere la “mistica” di vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un po’ caotica che può trasformarsi in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio».

Luigi Alici, docente presso l’Ateneo di Macerata
per Condividere

© RIPRODUZIONE VIETATA

Scrivi una risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here