Il momento storico che vive la nostra Città ci interpella – come educatori – a tenere alta l’attenzione della collettività sull’importanza del voto amministrativo del 25 maggio. Noi capi scout dell’Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) ci impegniamo per rispondere alle scelte che caratterizzano l’identità, l’impegno e le speranze della nostra associazione e che sono sintetizzate nel Patto Associativo, documento che poniamo a fondamento del nostro servizio e che ci stimola per il cammino di formazione personale. La scelta di azione politica, per noi, è impegno irrinunciabile che ci qualifica in quanto cittadini, inseriti in un contesto sociale che richiede una partecipazione attiva e responsabile alla gestione del bene comune. Il nostro impegno è quello di qualificare la nostra scelta educativa in senso alternativo a quei modelli di comportamento della società attuale che avviliscono e strumentalizzano la persona. Ci rivolgiamo ai giovani perchè sentano forte la responsabilità del voto.
In questo senso vogliamo fornir loro cinque semplici suggerimenti:
1. INFORMATEVI sulla storia dei candidati, il loro lavoro, la loro credibilità, il servizio svolto alla comunità facendo attenzione che le fonti siano sempre attendibili;
2. OSSERVATE la reale possibilità di realizzare ogni promessa elettorale anche sulla base del passato politico della nostra Città;
3. FIDATEVI di uomini e donne veramente liberi valutando ambienti e persone che abitualmente frequentano;
4. ABBIATE IL CORAGGIO di esprimere pienamente la libertà del voto respingendo qualsiasi tipo di condizionamento;
5. SENTITE LA RESPONSABILITA sulla Città anche dopo il voto vigilando e spendendovi per il bene comune.
La Comunità Capi del Gruppo AGESCI Mazara 4
Valentina Alestra, Alessandro Asaro, Giovanni Bianco, Stefano Bonacasa, Vitalba Bulevardi, Gianfranco Casale, Renzo Chiofalo, Giuseppe D’Amico, Enza Gancitano, Annamaria Giametta, Valeria Guida, Lella Marrone, Vito Ingargiola, Gaetano Lamia, Salvatore Quinci, Manuela Tedesco, Angelita Tumbiolo, Vincenzo Tranchida, don Giuseppe Undari.