[IL RESTAURO] Torna al suo antico splendore l’Addolorata della Cattedrale

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È tornata al suo antico splendore la statua dell’Addolorata che si trova conservata presso la Cattedrale di Mazara del Vallo. L’opera è stata restaurata da Rosalia Teri su volontà del parroco don Edoardo Bonacasa e con la supervisione della Soprintendenza ai beni culturali di Trapani. L’opera al momento del restauro si presentava fortemente alterata rispetto al suo aspetto originario. «Purtroppo – spiega la restauratrice Teri – ciò è stato dovuto, essenzialmente, a un evidente danno antropico da combustione subito nel ‘900. Nell’intervento di restauro che seguì l’incendio fu fatta una pesante stuccatura di tutta l’opera».

La statua prima e dopo il restauro.

Originariamente la statua era un manichino portante in legno su cui era innestato il busto con il capo, le mani e i piedi. Nella parte posteriore per consolidare un’opera ormai fragile era stata creata una struttura metallica a due staffe che ancorandosi nella schiena la fissava alla base. Dunque, un intervento complesso su un’opera fortemente danneggiata e pesantemente restaurata, probabilmente, negli anni ’30. Si tratta di una “Madonna vestita”: erano manichini, in genere realizzati in legno, con volti modellati in forma naturalistica e braccia e gambe snodabili, fabbricati da botteghe artigiane ma anche da scultori di fama.

Nel caso dell’Addolorata di Mazara pare sia attribuibile a Girolamo Bagnasco. Il recente restauro ha consentito di effettuare un’opera di pulitura e consolidamento della statua, aggiungendo, altresì, una terza staffa per sorreggere il busto.

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