LETTERA del 26 novembre 2013 inviata a
co*********@di***********.it
Dopo quest’ultimo episodio dell’alluvione in Sardegna, causato dalle variazioni climatiche, divenute violente e non più miti, causate dal petrolio e dai carbon fossili; e dopo una gestione del territorio da “criminali” occorre riflettere ed agire. In Italia siamo sempre in emergenza e mai in prevenzione. La politica nazionale è sempre in emergenza e viaggia in “boardline” di un precipizio, facendo per questo tanti provvedimenti impensabili per togliere diritti. Inoltre la qualità viene bocciata a favore di li scecchi. Tutto è fatalità. Tutto si ripara con soldi nel dopo catastrofe idrogeologico (comprese le voragini nel terreno che capitano anche a Marsala) e dei terremoti . Se si fa un’indagine nel territorio di Marsala si possono scoprire e verificare le cave di tufo “a pilere” del dopoguerra. Un’ officina dove lavorai da ragazzo, alcuni anni dopo sprofondo su una cava “a pilere”. Quando passo di lì mi fa sensazione. Il motto deve essere: sicurezza in casa sicura. L’essere in sicurezza prima dell’evento “calamitoso” non piace a nessuno, magari con la scusa della cancellazione della burocrazia e dei controlli oggettivi e sani della Pubblica amministrazione. L’Italia non ha speranze e malata dentro. Il male è nel Dna. Parlare di meritocrazia è una bestemmia, in primis in Sicilia. Se sai di meno in una materia, magari con un titolo di studio non consono è meglio: meno sai meglio è”. Gli italiani in passato hanno saputo risorgere (vedi la Liberazione), sapranno farlo dopo quest’ultimo ventennio, da dimenticare? Vogliamo l’Italia dell’ emergenza o l’Italia dello sviluppo sostenibile e ambientalista,senza per questo avere la tessera di un’associazione?
Gaspare Barraco
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ba*************@vi******.it
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