In un tempo in cui i bambini hanno tutto, in cui i loro desideri vengono esauditi ancora prima che siano espressi, è possibile che vi sia ancora la genuina trepidazione nell’attesa di un dono per il Natale? I bambini con la loro immediata spontaneità amano sognare e spesso gli adulti pensano che esaudendo i loro sogni con giochi od oggetti possano rimediare alla mancanza di tempo che non dedichiamo a loro. In verità il dono più atteso dai bambini è il tempo. Hanno voglia di fare insieme piuttosto che avere, sognano di avere una mamma o un papà che mettano tutto da parte e si seggano a terra a giocare con loro. Il dono che più attendono i bimbi è il tempo che un adulto dedica loro, anche semplicemente leggendo un racconto. Tantissimi bambini fremono nel venire nella biblioteca dei bambini “L’isola che non c’è” perché sanno che lì troveranno qualcuno che si metterà loro accanto, dando loro tutta l’attenzione che desiderano, accoccolandosi sui cuscini per leggere una storia lunga o breve che sia. Appena arrivati in biblioteca sono curiosi, vogliono sapere cosa verrà letto, parlottando fra di loro provano a immaginare quale sarà l’attività o il gioco che seguirà il racconto.
L’attesa diventa condivisione, sogno fantastico, gioia. Uno dei momenti più belli è quando un bimbo riesce a portare con sé la mamma o il papà e insieme leggono un libro… i loro occhi sprigionano una luce particolarmente luminosa. Ogni volta che un bambino si reca in biblioteca sa che la sua attesa avrà la sua realizzazione in un “viaggio della fantasia” in cui le parole e i disegni prendono forma attraverso la voce di chi è lì per loro, e questo li riempie di gioia. Ma anche per chi dona la propria voce per il racconto c’è una attesa. E già giorni prima “la voce” incomincia a prepararsi scegliendo il racconto più adatto, la storia fantastica, provando un gioco, inventando un’attività laboratoriale a misura dei piccoli lettori, caricando il tempo di emozioni e aspettative. E poi le domande dell’ultimo momento. Verranno oggi? Saranno pochi, tanti? Piacerà la storia scelta? Saranno felici? Attendere diventa così desiderare. Desiderare di vivere l’esperienza magica del racconto da ascoltare, della storia da narrare, stando insieme. E ogni volta che questi due desideri si incontrano il dono si realizza in pienezza. Perché come dice Maria Petrisi: «Ognuno ha una favola dentro, che non riesce a leggere da solo. Ha bisogno di qualcuno che, con la meraviglia e l’incanto degli occhi, la legga e gliela racconti».
Annalisa Gallo per Condividere