Oggi, presso la Casa madre delle Sorelle della Misericordia di Verona, hanno fatto la professione perpetua suor Serena Rezzola e suor Tea Andrea Massawe. Suor Serena è una delle tre suore che operano nella parrocchia Sant’Antonio di Padova a Mazara Due, nella nostra Diocesi. Trentasette anni, entrata in Istituto il 14 ottobre 2014, originaria di Tuscolano Maderno (Brescia), suor Serena opera da due anni nella parrocchia del quartiere periferico di Mazara del Vallo. Il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella oggi ha trasmesso un messaggio di auguri a suor Serena: «Auguri dalla tua Chiesa di Mazara del Vallo – ha scritto il Vescovo – grazie per il dono della tua vita e per il servizio alla nostra chiesa diocesana a San Antonio in Mazara del Vallo». Ancora monsignor Giurdanella: «In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio…». Da qui la conseguenza: «”Se Dio ci ha amati, anche noi dobbiamo amarci…” (1Gv 4,9-10). Se possiamo amarci tra noi è perché Lui per primo ci ha amati. È amando i fratelli che si ricambia l’amore di Gesù. Se Dio ti ha fatto sentire la sua tremenda e dolcissima seduzione abbandonati alla spinta del cuore che porta ad amare con amore sponsale solo Lui ed esclusivamente Lui, amato come unico amore. Scoprirai che Dio non ti attira per trattenerti solo per sé, non ti isola nella sua inaccessibile trascendenza. Ti vuole tutta per sé ma per donarti per sempre ai fratelli specialmente ai più piccoli».
Il Vescovo, rivolgendosi a suor Serena, ha ribadito: «Considera quando il nostro niente si lascia sposare dalla misericordia onnipotente del Dio-Amore, allora accade l’impossibile: diventare padri e madri di una moltitudine di figli, “i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati” (Gv 1,13). Non considerare la missione che Dio ti affida di portare il Vangelo né come un peso né come un premio ma come una grazia, una grazia speciale. Ricordaci che il primo dono che dobbiamo alle sorelle e ai fratelli non è l’attivismo ma la testimonianza di una fraternità concretamente vissuta. Maria di Nazareth, la madre del bell’Amore, ti sorrida sorella carissima e ti accompagni con la sua dolce fortezza perché la tua vita si trasformi in un dono perfetto a lode di Dio e in un felice compimento del cammino oggi iniziato con la professione perpetua. E sia così per sempre».