[LA DENUNCIA] Ospedale Mazara: niente più messa in filodiffusione, la replica dell’Asp

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Niente più servizio di filodiffusione della santa messa la domenica mattina nell’ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo. Lo denuncia con una lettera Rita Gianformaggio, portavoce del personale ospedaliero e dei pazienti. «Questo servizio per molti ha rappresentato un sostegno spirituale indispensabile – c’è scritto nella lettera – la filodiffusione della messa all’interno dell’ospedale ha offerto, per anni, un conforto inestimabile a coloro che si trovano ad affrontare momenti di fragilità e sofferenza. Per molti pazienti, spesso costretti a letto o impossibilitati a partecipare fisicamente alle celebrazioni religiose, questo servizio ha costituito un’importante fonte di forza morale e di connessione con la propria comunità religiosa e culturale».

La decisione di interrompere il servizio, così come scrive Gianformaggio nella lettera, è stata comunicata senza preavviso né motivazione chiara: «l’ospedale deve essere un luogo che cura non solo il corpo, ma anche lo spirito, riconoscendo le diverse esigenze dei pazienti», scrive la Gianformaggio.

Dalla direzione sanitaria dell’ospedale spiegano che la sospensione della filodiffusione della messa è avvenuta per una questione meramente tecnica legata a urgenze e annunci prioritari per il nosocomio, come quello di chiamare medici o operatori. Così come spiegano dalla direzione sanitaria «durante la filodiffusione della messa, per questioni tecniche dell’impianto, non è possibile interromperla per fare gli annunci di urgenza e, quindi, da qui si è deciso di sospenderla».

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