Cara giovane mamma Marisa, ti scrivo da Marsala, dove mercoledì sei stata brutalmente uccisa da chi ti aveva detto di amarti. Un uomo che, probabilmente, aveva dimenticato che l’amore autentico non uccide, non maltratta, non violenta, non umilia, non tratta una donna come se fosse una “cosa” di sua proprietà. Nessun uomo può ritenersi padrone della esistenza e del futuro di una donna. Marisa, tu sei stata l’ennesima vittima di femminicidio. Come te, tante donne hanno subito l’agire malvagio e crudele di uomini che pensano di essere possessori della vita degli altri – delle donne in particolare – che si sentono superiori a qualsiasi legge morale e al rispetto di ogni essere umano, come il buon Dio ci ha insegnato.
Aumentano, purtroppo, gli individui – eterni adolescenti – ossessionati dalla ricerca esasperata del benessere economico, immersi in un materialismo pratico, guidati dal soggettivismo dominante, che vivono e agiscono unicamente per il proprio interesse e per i loro egoismi senza limiti. Cara Marisa, tu che ora sei tra le braccia misericordiose del Padre, la tua vita rifiorisca nella gioia eterna. Marisa, la tua tragica e violenta morte, risvegli le nostre coscienze, perché sappiamo essere sempre di aiuto e sostegno a chi subisce maltrattamenti e violenze. Ogni omicidio, ogni azione contro la vita umana, sono una sconfitta per tutti. Nel tuo nome, cara giovane mamma, possiamo impegnarci a non lasciare sola nessuna persona e a promuovere i valori dell’ascolto attento, della solidarietà e dell’accoglienza.
don Francesco Fiorino