[LA RIFLESSIONE] Daniele La Porta nuovo diacono: «Giorni intrisi di gioia e gratitudine»

0

Sono passai quattro anni da quando, dinanzi al Vescovo e alla Chiesa diocesana, pronunciai il mio “eccomi”. Una parola ricca di significato, una parola che ripeto nel cuore ogni giorno, una parola che significa dono totale della mia vita al Signore. Con le parole di sant’Agostino anche io posso dire: «Mi hai chiamato, e il tuo grido ha lacerato la mia sordità, hai lanciato segnali di luce e il tuo splendore ha fugato la mia cecità». Pronunciando quell’eccomi mi sono impegnato a completare la mia formazione per essere pronto ad assumere nella Chiesa il ministero che, nel tempo stabilito da Dio, mi sarebbe stato conferito per mezzo del sacramento dell’Ordine. Quel tempo si è reso vicino e oggi, per l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione del Vescovo Angelo, diventerò diacono.

Questi giorni che mi hanno separato dall’ordinazione sono stati intrisi di gioia, trepidazione e timore, ma anche di gratitudine. Gioia perché consapevole di essere stato cercato, trovato dal Signore e scelto dalla Chiesa per il ministero ordinato ben conoscendo i miei limiti. Trepidazione e timore perché la chiamata al diaconato è oltre le logiche umane e solo con il dono della grazia di Dio è possibile realizzarlo. La diaconia è il rovesciamento delle relazioni umane. Nelle relazioni umane di ogni genere chi governa è sempre colui che domina, cioè sta sopra; Gesù, invece, chiede e invita: «Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti» (Mc 10,43-44). Gratitudine perché faccio, in questi giorni, memoria grata al Signore per come si è reso presente tramite quelle persone che, in maniera diversa, si sono fatte prossime prendendosi cura della mia persona, ed è proprio vero, come diceva padre Pino Puglisi: «Dio si manifesta sempre tramite qualcuno».

In una Chiesa che è tutta ministeriale, tutta dedita al Regno di Dio e all’umanità a cui essa è inviata, il diacono è chiamato, con il suo compito, a ricordare e ravvivare questa chiamata al servizio. Il diacono è chiamato in primo luogo ad annunciare il Vangelo, motivo per il quale nel rito di ordinazione viene consegnato il libro dei Vangeli al neo-diacono ad esprimere che la prima diaconia, il primo servizio e compito, è la missione di annunciare il Vangelo. Missione non circoscritta solo alla sfera liturgica, ma prosegue e si dilata a tutte le realtà in cui un diacono normalmente incontra. Compito del diacono, quindi, è innanzitutto aiutare a comprendere la Parola e così far sì che chiunque la incontri possa entrare nella vita.

Il diacono è anche definito come il “ministro del calice”. È lui che durante la celebrazione lo presenta al Popolo Santo di Dio. Il legame con il calice del Sangue del Signore fa del diacono un’espressione visibile della carità di Cristo. Ecco, un altro aspetto della diaconia ricordato da Papa Francesco: essere servo premuroso che si dà da fare perché nessuno sia escluso e l’amore del Signore tocchi concretamente la vita della gente, aiutando la comunità cristiana ad avvistare Gesù nei poveri e nei lontani mentre bussa alle nostre porte attraverso di loro. L’aver scoperto l’origine di quella voce che si è fatta sentire a me sin da piccolo e aver capito cosa questa voce, tramite il mio desiderio, vuole da me mi rende veramente felice.

«Mi hai sedotto, ed io mi sono lasciato sedurre», dice il profeta Geremia, ma è anche la sintesi della mia storia: è Lui che mi ha sedotto e la risposta a tanto amore non può che essere di altrettanto amore grato e disinteressato; amore manifestato nel dono totale della mia vita con il celibato. Questa non è una vita sprecata, infelice e noiosa, ma di gioia e incontenibile felicità.

Daniele La Porta per Condividere

Sabato 9 settembre, ore 18,30, presso la chiesa madre “Maria Assunta” di Castelvetrano, il seminarista Daniele La Porta verrà ordinato diacono per l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione del Vescovo monsignor Angelo Giurdanella.

© RIPRODUZIONE VIETATA

Scrivi una risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here