È stata celebrata stamattina, nella chiesa dell’Immacolata (ex chiesa del Collegio) di Trapani, la santa messa in memoria dello scomparso Sebastiano Tusa, morto nel tragico incidente aereo in Etiopia. A presiederla il Vescovo di Trapani, monsignor Pietro Maria Fragnelli, concelebrante il Vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero. «Ci siamo riuniti qui per rispondere ad un moto dell’anima, ad un desiderio maturato tra me e il direttore dell’ufficio per i beni culturali e condiviso dai colleghi ed amici del caro Sebastiano. Un saluto alla signora Valeria Li Vigni che sappiamo vicina a noi in questo momento di preghiera. Desidero far eco al titolo di un libro del professore, presentato a Trapani nel Museo Pepoli non molto tempo fa: Primo Mediterraneo. Meditazioni sul mare più antico della storia. Vogliamo metterci in sintonia con lo stile meditativo del professore. Uno stile meditativo che è frutto di grandi direttrici: la passione di esploratore della Sicilia più antica, l’entusiasmo con cui generava relazioni dinamiche, etiche ed estetiche, la competente ricerca di una cittadinanza virtuosa nella Sicilia e nel mondo»ha detto nella sua omelia monsignor Fragnelli.
«Trapani ha bisogno di accogliere questa eredità ‘non provinciale’, per sanare le sue ferite, per far fiorire le sue risorse migliori, per aprirsi con umiltà alla ricerca di un senso pieno, cristianamente ispirato, nella costruzione della città terrena – ha concluso monsignor Fragnelli – con lo sguardo alla cittadinanza nei cieli, di cui anche questa celebrazione nella splendida Chiesa dell’Immacolata è luminoso richiamo e anticipo». Alla messa sono stati presenti, tra gli altri, il soprintendente Riccardo Guazzelli, il direttore del polo museale della provincia di Trapani Luigi Biondo, i sindaci di Trapani e di Erice Giacomo Tranchida e Daniela Toscano e tanti colleghi della Soprintendenza di Trapani.
Infine monsignor Fragnelli, nella sua omelia, ha riportato alcuni passaggi del ricordo di Tusa fatto dall’abbadessa del monastero di clausura del “Sacro Cuore” di Alcamo, madre Maria Daniela Rolleri: «La nostra esperienza con il professor Tusa è stata solo un frammento, la tragica evoluzione del suo percorso terreno ci ha fatto comprendere come davvero questo frammento raccogliesse tutto lo spessore della sua bella umanità di uomo di fede, di cultura e di politica: una persona profondamente buona, amabile e umile. Vogliamo affidarlo al Signore, Padre delle misericordie, con tutti i suoi cari addolorati e grandemente provati, con tutti voi. Ci piace ricordarlo nella sua fedele partecipazione a questo nostro progetto, tanto da prenotarsi per abitare, per qualche giorno, quegli spazi di pace e di silenzio del futuro eremo della foresteria, ammirato dalla bellezza naturale del luogo. Spazi che ora appartengono per sempre alla sua nuova vita».