LA PROPOSTA PER MARSALA/Aprire le porte di casa ai minori migranti: il modello “Meta Cometa”

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Una proposta per Marsala, in rete con le finalità dell’associazione “Meta Cometa Onlus” di Giarre: accogliere minori migranti non accompagnati nelle proprie case. A proporre questo modello di accoglienza nella città di Capo Boeo sono stati Salvo e Linda, salesiani cooperatori di Giarre, sposati con due figli, una grande fede che nel 1998 iniziò a chiedergli cosa Gesù volesse effettivamente dalla loro famiglia “normale”. Da qui è nata l’idea, condivisa con altre famiglie, di costituire l’associazione, oggi formata da più di 20 coppie che hanno accolto più di settanta minori non accompagnati, inserendoli nel territorio come figli propri, indirizzandoli negli studi e nel lavoro.

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Salvo e Linda hanno pensato di aprire le porte di casa costruendo un modello di accoglienza basato sulla semplice relazione familiare. La prima nuova figlia è arrivata nel ’98 e oggi sta ancora lì con altri undici ragazzi. «All’inizio l’accoglienza era mirata a minori provenienti da famiglie con problematiche sociali gravi – spiega Linda – ma dopo l’appello di Papa Francesco sull’emergenza migranti, ci siamo confrontati con gli altri e deciso di aprire le porte ai bambini che sbarcano in Sicilia senza nessuno che li accompagna». «Abbiamo deciso di dare una risposta non politica a un problema che non è più l’emergenza del momento ma è ormai l’ordinarietà, una risposta solidale come cristiani, come salesiani cooperatori e come uomini non indifferenti. Ognuno nel suo piccolo e nella sua disponibilità può fare qualcosa. Abbiamo coinvolto nell’accoglienza anche persone single, adatte magari ad ospitare giovani donne con neonati».

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L’incontro a Marsala è servito per lanciare l’idea anche in città e così dare la possibilità, tramite famiglie accoglienti, di dare un futuro ai migranti minori non accompagnati: «In fondo – dice Salvo – questi minori chiedono solo una famiglia, perché la loro l’hanno persa con la guerra che gli ha lasciato addosso ferite fisiche e psicologiche da curare solo con l’amore di chi, con normalità, gli offre tre cose: casa, pane e cuore».

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