Era il 17 maggio e si intravedeva la ripartenza. Stanchi, avviliti, stremati sapevamo di non poter reggere oltre il fardello e alla fine quella parola tanto agognata era, quasi per miracolo, a portata di mano. Ripartenza. Siamo ripartiti con un entusiasmo illimitato, sicuri di aver scampato il pericolo. Abbiamo ricominciato a vivere, a fare progetti, a sorridere e, anche se a distanza, godevamo di poterci guardare negli occhi felici.
Era stato uno tsunami il Covid, ci aveva travolti con una furia così devastante da lasciarci inebetiti. Devastante la crisi economica, devastante il numero di morti, devastante la situazione dell’intero pianeta. Nessun regista avrebbe mai potuto pensare ad una sceneggiatura simile. Forse un film di fantascienza. Ci aveva colti di sorpresa e ci aveva accomunati in questa cruenta guerra senza carri armati, senza flotta, senza eserciti, senza bombe atomiche. Abbiamo sfoderato le nostre uniche armi: la pazienza, la forza d’animo, la perseveranza, la tattica delle regole da rispettare. Ciascuno di noi ha combattuto con forza rinchiuso in casa facendo i conti con la propria capacità di resistenza, urlando a volte in silenzio.
Resistere il nostro motto. E ce l’abbiamo fatta! Stupiti e meravigliati di noi stessi abbiamo continuato a correre ansimanti inseguiti dal virus, senza voltarci, con una fortissima voglia di ignorarlo, di snobbarlo, di dimenticarlo. L’estate ci ha abbagliato col suo sole cocente e i suoi raggi ci hanno scaldato il cuore. Le ombre pian piano sono svanite lasciando spazio alla luce insinuatasi nella nostra esistenza. L’incertezza era lì, in agguato, lo sapevamo, la famosa seconda ondata ci faceva tremare. Forse era troppo presto per gridare vittoria, forse bisognava aspettare. Ma troppo forte la voglia di vita, troppo forte la gioia di liberare le paure e lasciarci andare.
In fondo cosa desideravamo se non la normalità? Ci siamo riappropriati del mare, della sabbia, delle cene, degli amici, della pizza. E con quanta gioia abbiamo assaporato ogni attimo di questa estate così diversa dalle altre! Il sogno finisce qua! Il virus ha ripreso la sua folle corsa lasciandoci sbigottiti e trafelati per una virulenza incredibile. Abbiamo sbagliato, esagerato, trasceso? Non so. Ci diamo colpe che non abbiamo? Forse ci siamo solo ritagliati uno spazio di vita. Ecco la sua vendetta! Cresce in famiglia e gode divertito nell’incuterci la paura dell’altro, di un padre, di un fratello, di un amico. Tutti sono potenziali nemici e l’angoscia ritorna ad impadronirsi di noi. Rischiamo di perdere il terreno guadagnato, rischiamo di cadere nel vortice di un contagio imponderabile.
Il vaccino è lontano, la violenza trova modo di manifestarsi in brutte contestazioni, la paura di un nuovo lockdown con le infauste conseguenze economiche disegna il dramma. Le città si svuotano di nuovo e giunge inesorabile il grigiore.
Rosanna Catalano