Fare “squadra” tra le istituzioni per amministrare la cosa pubblica in condizioni di sicurezza. È quanto auspicato dal Prefetto di Trapani Giuseppe Priolo che ha presieduto a Partanna il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. È stata volontà proprio del rappresentante del Governo, una volta insediatosi, svolgere il Comitato itinerante in tutti i comuni della provincia. Per il Belice si è scelto Partanna, chiamando a raccolta, però, tutti i paesi della Valle. Presenti i sindaci dei comuni di Partanna, Gibellina, Poggioreale, Santa Ninfa, Salemi, Vita, il vice sindaco di Salaparuta, l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Calatafimi-Segesta, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca, i rappresentanti delle Forze di Polizia, il dirigente della Dia di Trapani e il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco.
Il sindaco di Partanna, Nicola Catania, in qualità di coordinatore dei Comuni della Valle del Belice ha sottolineato la necessità che venga recuperato il ritardo nello sviluppo del territorio dopo il sisma del ‘68, individuando percorsi idonei a rilanciare la crescita economica attraverso l’adozione di un nuovo quadro normativo che semplifichi e renda più agevole l’applicazione delle leggi in materia di ricostruzione, valorizzando le risorse e le vocazioni naturali, quali l’artigianato e il turismo, senza trascurare l’implementazione tecnologica. «Alcune distorsioni normative e interpretative hanno complicato l’azione delle amministrazioni locali nelle peculiarità della situazione post-sisma» ha detto Catania. La ricostruzione del Belice è regolata esclusivamente da norme statali ma i Comuni spesso sono chiamati a rispondere in solido e direttamente, per ritardi non a loro imputabili, al pagamento delle somme spettanti ai beneficiari del contributo riconosciuto, che hanno realizzato i lavori ed anticipato le somme necessarie. «Tali pronunce giudiziarie determinano effetti devastanti sui bilanci comunali – ha detto ancora Catania – con il conseguente collasso finanziario delle amministrazioni»
Nel corso del Comitato è stato evidenziato come dal 2015 al 2016 sono diminuiti del 25% i fenomeni delinquenziali ma è stato posto un accenno particolare alla problematica dei vincoli stabiliti dal Patto di stabilità, sottolineata dai sindaci, che non permette – a chi dispone di risorse e mezzi – di utilizzarli. Il Prefetto si è riservato di segnalare la questione al Governo, alla Regione Siciliana e anche all’Ufficio legislativo del Ministero dell’Interno per la verifica di possibili deroghe.