[LA STORIA] L’amore di mamma dentro un brevetto – IL VIDEO A CASA DI ROSA TROIA

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C’è la scienza ma c’è, soprattutto, l’amore. Come quello che Rosa Troia, un’insegnante di scuola primaria di Salaparuta, nutre per la figlia diversamente abile. Rosaria ha trent’anni e sin da piccola è stata affetta da una forma di tetraparesi spastica bilaterale per la quale i medici le avevano dato poche speranze di vita. Decenni vissuti tra presidi ospedalieri e cure a cui affidare una vita migliore per la propria figlia. In questi anni Rosa Troia, che non ha preparazione scientifica, nè tantomeno ingegneristica, ha scelto la via del coraggio, del non abbandonarsi, del lottare per far vivere meglio Rosaria. Così, prove dopo prove, si è inventata alcuni presidi artigianali capaci di dare un sollievo in più alla figlia. Lo ha sperimentato con ottimi successi.

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Si chiama “Unico” ed è costituito da una sorta di busto morbido e avvolgente che aiuta il soggetto a sollevare il tronco, tenere una postura corretta e sostenere la colonna vertebrale. «Si tratta di un sostegno che, a differenza dei classici busti rigidi, evita la compressione della cassa toracica, riducendo le crisi respiratorie e la tendenza al soffocamento, spiega Rosa Troia. Ora mia figlia respira bene, riesce a stare dritta in ogni momento ed è autonoma nei movimenti». Un percorso di sperimentazione che ha avuto il suo epilogo nella realizzazione di questo presidio.

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Ma come è nato “Unico”? Tutto inizia venti anni fa. Dopo varie prove di corsetti e busti rigidi che contengono, ma non sollevano, mamma Rosa rifiuta l’ultimo sistema fornito dall’Asl e decide di seguire il suo istinto. E così inizia con il raccogliere materiali riciclati (stoffe, spugne e pezzi di passeggini) e piano piano dà forma a quello che lei stessa definisce «un cubo in poliuretano, morbido, che solleva la colonna e fa respirare il soggetto grazie a dei fori vicini al telaio». L’importanza di questo presidio sta nell’elevatezza della sua funzione legata alla semplicità dei materiali. Con questa motivazione nel 2010 Rosa Troia ha ottenuto il brevetto che contiene in realtà due strumenti. Accanto al busto morbido, infatti, ci sono anche i supporti ascellari girevoli da agganciare al letto. «Io ho brevettato la funzione, non il materiale o il disegno, spiega ancora Rosa Troia. Il mio presidio contiene, solleva e avvolge il tronco. Questo sollevamento impedisce la chiusura della gabbia toracica, la deformazione della colonna ed evita sia gli interventi chirurgici che i problemi respiratori, alleviando sofferenze e dolori».

L’impegno di questa mamma oggi è rivolto all’aiuto di altre persone che si trovano nelle stesse condizioni della figlia. «Il mio appello è rivolto alle aziende di settore che si facciano avanti per produrre la mia invenzione. Questa ridurrebbe drasticamente gli attuali prezzi di mercato di questi presidi. Penso che, purtroppo, è proprio questo il principale ostacolo alla sua produzione: Unico costa poco e non interessa».

Max Firreri

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