È passato quasi un anno dal giorno in cui mi è stato conferito il ministero del lettorato. È stato un anno proficuo in cui, insieme a mia moglie Anna, ho avuto modo di fermarmi a meditare e riflettere su quanto fatto e su quanto ancora da fare e dare alla Chiesa in cui credo saldamente; una Chiesa in cui non c’è spazio per l’inerzia e l’inoperosità, una Chiesa ministeriale in cui ciascuno, in virtù del proprio battesimo, è chiamato a mettersi in gioco offrendo i propri talenti e tutto se stesso, in ciascun contesto in cui è chiamato a vivere.
Nella piena consapevolezza che, se siamo arrivati, ciascuno a modo suo, alla fede, è perché abbiamo avuto la grazia d’incontrare persone che, fattesi segno e strumento di Dio, hanno iniziato a credere e ad avere fede prima di noi. Un anno, quello appena trascorso, in cui ho continuato a prestare il mio servizio presso la chiesa madre di Marsala, come educatore ACR, come ministrante e come membro del Consiglio pastorale parrocchiale, cercando di dare il meglio di me stesso, con uno sguardo che va oltre la parrocchia e guarda alla Chiesa universale. La stessa Chiesa, che per mezzo del Vescovo Domenico si appresta a conferirmi un secondo ministero, quello di Accolito.
Saprò portare dignitosamente a termine le mansioni che mi verranno affidate, senza essere d’inciampo per le sorelle e fratelli nella fede che quotidianamente il Signore mi farà incontrare? Son sicuro di sì, ma non per meriti miei, ma di Colui che, in un modo o nell’altro, ha deciso che io debba essere, nonostante le mie umane paure, dubbi e fragilità, segno e strumento del suo Regno. Confido, per questo, nella costante presenza del Signore e nelle preghiere di tutti coloro che mi hanno fatto e mi faranno da guida in questi anni di grandi e inaspettati stravolgimenti nella mia vita.
Alessandro Pulizzi per Condividere