L’abito più antico è una riproduzione del 1260, quello più recente è del 2011. Particolarità e cimeli originali sono contenuti nella mostra dedicata agli abiti e ai simboli confraternali, allestita a palazzo Fici di Marsala, che si potrà visitare sino al 21 ottobre, dalle 17 alle 19 (la mattina su prenotazione chiamando al 3387426229). La mostra fa da cornice al secondo Cammino delle confraternite siciliane che si è svolto lo scorso week-end a Marsala. Un avvenimento veramente eccezionale di spiritualità, fede e folclore insieme. Vedere sfilare una confraternita con le vesti multicolori, i labari, i crocifissi o i simulacri della Madonna è uno spettacolo piuttosto consueto nelle piccole città o nei paesi, ma quello che si è svolto a Marsala è stato un raduno regionale al quale hanno partecipato migliaia di rappresentanti delle oltre 800 confraternite siciliane.
L’iniziativa è stata del Centro diocesano delle confraternite laicali, istituito nel 2015 dal Vescovo monsignor Domenico Mogavero, e ha voluto rappresentare un intenso momento di riflessione sul ruolo sociale e spirituale di questi antichi sodalizi. «La nostra è una forza evangelizzatrice – ha spiegato Arianna Marino, delegato diocesano per le confraternite – attraverso la semplicità della nostra devozione puntiamo a portare a tutti la nostra fede». «Papa Francesco ha attribuito alle confraternite una missione specifica e importante ossia quella di tenere vivo il rapporto tra la fede e la cultura dei popoli a cui appartiene attraverso la pietà popolare» continua Arianna Marino.
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«Attraverso il Cammino confraternale di Marsala ci rivolgiamo all’uomo di oggi, che non si relaziona e che vive in un sostanziale isolamento, non per giudicarlo, ma per dialogare con lui, così da conquistarlo con il nostro messaggio: questo è il nuovo umanesimo su cui le confraternite lavorano». «Quella che abbiamo vissuto è un’esperienza comunitaria con l’intento di dimostrare che le confraternite sono una realtà ancora fortemente radicata nel nostro territorio. Le confraternite rappresentano un ponte tra il passato perché conservano una tradizione culturale e rituale e il futuro in virtù di un continuo ricambio generazionale che permette loro di crescere». Poi il momento formativo con don Vito Impellizzeri e domenica 30, parata di colori, stendardi e insegne per le vie di Marsala verso la chiesa madre per la messa conclusiva.