Dalla parrocchia Santa Lucia di Castelvetrano direzione quartiere Zen di Palermo. Gli “amici del Colibrì” sono stati in missione nel quartiere periferico di Palermo, dove, accompagnati da don Baldassare Meli e da suor Cinzia Grisafi, hanno animato i pomeriggi di una calda estate palermitana di questi bimbi, che, per mancanza di strutture, si ritrovano a trascorrere parte delle loro giornate nelle strade del quartiere. Ad ospitare i ragazzi di Castelvetrano sono stare le suore della carità, che da anni operano nel quartiere: suor Francesca, suor Bartolomea e suor Raffaella. A collaborarli tanti volontari, coi quali i ragazzi hanno pure trascorso qualche giornata al mare. I frutti del meraviglioso lavoro degli “Amici del Colibrì” si sono visti nel loro ultimo giorno di lavoro, quando, nel momento dei saluti, si sono registrati momenti di commozione, sia da parte dei ragazzi in missione sia da parte dei piccoli abitanti del quartiere. Al loro ritorno a casa ogni ragazzo di Castelvetrano ha scelto di scrivere un pensiero. Ecco qui le loro testimonianze.
Alessia Pellicane
Oggi, purtroppo, si è conclusa una grande esperienza fatta da gran parte del gruppo giovani. Siamo ritornati a Castelvetrano, dopo aver trascorso un intera settimana in una comunità che ci ha permesso di metterci al servizio dei bambini appartenenti allo Zen di Palermo attraverso delle attività di animazione. Una settimana davvero intensa che ci ha fatto vivere dei grandi momenti di gioia, felicità e allo stesso tempo divertimento, perché proprio da piccoli gesti, da carezze, da abbracci e da baci che si riesce a cogliere la vera essenza di questo mondo. Alla fine, nel momento di lasciare i bambini, non è mancata l’occasione di piangere a gonfie vele. Tutto scaturito dalle immense emozioni provate, ma soprattutto dai rapporti che si sono venuti a creare tra noi animatori e i bambini. Questo significa tanto. Significa proprio che questi bambini non sono come tutti gli altri, ma sono speciali. Quindi, anche se non direttamente, vorrei ringraziare don Meli, suor Cinzia, la comunità delle suore di carità, l’associazione “Lievito” e, specialmente, tutti quei ragazzi che sono stati presenti alle attività durante questi giorni. Grazie. Grazie. Grazie!
Chiara Agiato
Quando ho visto i bambini poi ho pensato: innocenti e buoni ma che vivono in un posto di degrado sociale e culturale e quindi in questa settimana devo dedicarmi solo a loro. Ho visto bambini stupendi con un forte bisogno d’affetto, che ti venivano ad abbracciare senza pensarci! Me ne sono andata con l’angoscia ma anche con un po’ di sollievo perché sentivo la mancanza di casa. Spero però di tornarci presto perché è stata un’ esperienza bellissima e mi mancano tutti!!
Leonardo Palumbo
Voglio scrivere anch’io qualcosa sulla mia esperienza personale della settimana allo Zen di Palermo. Il primo giorno entrando allo Zen guardando il quartiere mi veniva la voglia di scappare, ma nello stesso tempo di restare per il compito che mi era stato affidato. Con i nostri sorrisi siamo riusciti a prendere fiducia noi stessi e trasmetterla verso i bambini e ragazzi, da quel momento è stato molto più semplice sia per noi che per loro che non ci conoscevano. La mia esperienza personale che mi ha segnato e stato quando siamo andati al mare volevano essere aiutati a tuffarsi in acqua, come una forma di protezione ed io ero fiero, perché dentro di me pensavo alla storia del Colibrì. Io faccio la mia piccola parte. Oggi posso dire che mi manca qualcosa, si, mi mancato tutti i bambini e ragazzi. Voglio ritornare presto a trovarli. Voglio dire per prima grazie a loro, che mi hanno accolto. Grazie a don Baldassare Meli e suor Cinzia per avermi fatto fare questa esperienza. Grazie alle suore di Palermo che ci hanno accolto. Grazie a tutti i colibrì perché tutti insieme siamo una forza, riusciamo a spegnere foreste intere. Vi voglio un mondo di bene.
Gaia Camarda
Parlo anch’io un po’ di Palermo. Posso dire che sapevo a cosa andavo incontro dato che avevo già fatto questo tipo di esperienza.. Ma appena arrivata ho trovato un’altra realtà. Non mi sarei mai aspettata di integrarmi così tanto sia nel gruppo di noi animatori e nel gruppo di bimbi!! Mi sono affezionata particolarmente a qualche bambino e quando mi hanno detto che gli sarei mancata mi sono sentita, come dire, soddisfatta del mio lavoro. Ho pianto tantissimo l’ultimo giorno, fosse stato per me sarei rimasta in quartiere con loro. Ho passato una bellissima settimana e adesso mi manca tutto.
Andrea Benenati
Grazie suor Cinzia, grazie a tutti i ragazzi. Per la seconda volta ho visto, perciò, crollare qualunque forma di pregiudizio, perché ho incontrato bambini aperti e disponibili, dolci e sensibili. Anche il bambino che all’apparenza era più forte e duro, si è dimostrato sensibile e assetato di affetto, che sono stato felice di offrire ad ognuno di loro. Devo comunque ammettere che non sono mancati in me attimi di stanchezza, oserei dire esaurimento, nel momento in cui la situazione sembra sfuggire di mano. Quest’anno però è stato diverso, perché posso dire di essermi innamorato di un bambino: Guseppe,5 anni, timidissimo e dolcissimo. Lo ho dovuto salutare, con il cuore pieno di tristezza, dandogli un forte bacio, che doveva essere la somma di tutti i baci che avrei voluto dargli ogni giorno della mia vita come fosse mio fratello. Lo ho aiutato ad aprirsi e ad uscire dalla timidezza, trasformandolo in un bimbo con grande voglia di giochi e scherzi. Giuseppe è stato il mio orgoglio più grande, il pezzo più importante del puzzle della mia settimana. Il mio sogno adesso è quello di portarmelo a casa. Lo so, è impossibile. Ma a volte la parte più bella del sogno, è il sogno stesso, e non necessariamente la sua realizzazione.
Grazie don Meli.
Giulia Frazzetta
Io vorrei dire che questa esperienza allo Zen oltre ad essere bellissima e piena di emozioni, è stata anche indimenticabile. L’anno scorso, dopo aver vissuto questa esperienza le uniche cose che potevo dire erano abbastanza banali: come essermi divertita tanto, essermi trovata bene con i bambini e averli messi in una piccola parte del mio cuore con la promessa di andarli a ritrovare. Invece quest’anno, grazie a quella promessa mantenuta, posso dire di essere cresciuta su tutti i punti di vista e posso dirlo grazie a quei bambini, i bambini dello Zen che possono essere i bambini più disagiati e giudicati del mondo ma che hanno forza, gentilezza, bontà d’animo e amore da vendere. Loro sono riusciti grazie agli abbracci improvvisi e ai sorrisi a farmi veramente crescere. Sono molto felice di aver vissuto di nuovo questa fantastica esperienza e sarò ancora più felice e pronta a riviverla un’altra volta.
Maria Antonietta Bono
Lo Zen è un posto freddo dove i baci possono durare 10 minuti, dove gli sconosciuti possono diventare i tuoi più grandi alleati, dove un abbraccio sostituisce miliardi di parole, dove si é in una disperata ricerca d’affetto, dove la vita è il bene più prezioso. Questo è lo Zen. Infondo cos’è se non uno stupido quartiere al quale è stata affibbiata un’etichetta? Un’etichetta che peró accentua ancora di più quel degrado, perché si entra nell’ottica di essere davvero la feccia del posto. La gente non è costituita da carne e ossa ma di pregiudizi. Tutti bravi a giudicare ma nessuno che fa nulla per cambiare. Noi Colibrì abbiamo pensato di portare avanti questa missione. Non ci sono parole per descrivere le più banali emozioni, pensate le grandi. Non mi importa cosa pensa la gente e cosa continuerà a dire per me quel quartiere è il quartiere dei valori e lo resterà sempre. Ma anche rete piccole pesti.
sono orgogliosissima di VOI