Come è già avvenuto altre volte in passato, con questo numero Condividere cambia veste e si rinnova nella sua forma grafica, mantenendo tuttavia la sua identità, confermata nel rinnovato linguaggio espressivo. Il nuovo aspetto, che si spera possa riscuotere il gradimento dei lettori, riguarda solo la modalità con la quale il nostro mensile si presenta a loro per fare arrivare, a quanti ne riconoscono e apprezzano la qualità, la voce della Chiesa di Mazara del Vallo. A tal riguardo, la direzione ha scelto di dare una veste più agile, e in qualche modo più accattivante, nell’impostazione delle pagine, nei caratteri e nei colori al fine di favorire e facilitare il dialogo con i lettori.
Con l’occasione è utile dare conto della natura del giornale a quanti continuano a leggerlo anche dopo che esso è passato dal formato cartaceo a quello elettronico, pur mantenendo la sua impaginazione tradizionale che ne consente la stampa a chi desidera leggerlo su carta. La redazione continua a essere impegnata a dare vita a uno strumento originale che sia voce della nostra Chiesa, con uno sguardo attento e talora critico alla nostra realtà. Infatti, consapevoli che numerosi e qualificati mezzi di informazione e comunicazione, dotati di risorse certamente superiori alle nostre, trattano argomenti e questioni di interesse generale, noi abbiamo scelto di rimanere nel nostro orizzonte con un periodico che è in tutto frutto del nostro lavoro, anche nei dettagli di natura redazionale.

Ultimamente abbiamo verificato uno spiccato interesse dei nostri lettori per le storie di vita che abbiamo raccontato, facendo conoscere esperienze che, oltre a suscitare interesse per le vicende narrate, possono aprire orizzonti imitativi di buone pratiche. Questa opzione redazionale ha un ulteriore risvolto che fa appello non solo ai nostri lettori, ma anche alle nostre comunità parrocchiali e alle aggregazioni ecclesiali; a tutti, infatti, chiediamo di farci conoscere le vicende frutto di scelte esemplari, che meritano di essere pubblicizzate, quali particolari manifestazioni dello Spirito buono che agisce nei fedeli cristiani. L’auspicio è che l’attuale rete informativa si apra a nuovi interlocutori, arricchendo di spessore umano e relazionale le potenzialità della rete dei social network.
In proposito giova sottolineare quanto ai frequentatori abituali dei nostri media non sarà sicuramento sfuggito; e cioè la stretta connessione tra il sito diocesano, i social nei quali siamo presenti (facebook e twitter) e il giornale Condividere. Abbiamo inteso tessere una rete tutta nostra per dare una coralità sinfonica alle voci della nostra Chiesa, dove ognuno può attingere informazioni e dare comunicazioni in una logica relazionale che attinge e sviluppa gli orizzonti della comunione ecclesiale.
E questa prospettiva è confortata da quanto Papa Francesco scrive nel Messaggio per la 53a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (2 giugno 2019), provvidenziale viatico che accompagna l’esordio della nuova veste editoriale del nostro mensile: «Una comunità è tanto più forte quanto più è coesa e solidale, animata da sentimenti di fiducia e persegue obiettivi condivisi. La comunità come rete solidale richiede l’ascolto reciproco e il dialogo, basato sull’uso responsabile del linguaggio. […] Se la rete è occasione per avvicinarmi a storie ed esperienze di bellezza o di sofferenza fisicamente lontane da me, per pregare insieme e insieme cercare il bene nella riscoperta di ciò che ci unisce, allora è una risorsa». E proprio a questa risorsa ricorre la nostra Chiesa nel dare vita a «una rete non fatta per intrappolare, ma per liberare, per custodire una comunione di persone libere».
Domenico, Vescovo