[L’ESPERIENZA] Dalla Diocesi a Loreto: 16 ragazzi al terzo raduno di “Fraternità”

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Dal 26 al 29 agosto si è tenuto a Loreto il terzo raduno di “Fraternità”, la community nata in un semplice oratorio lombardo nel 2020 grazie all’intuizione di don Alberto Ravagnani e oggi estesa in tutta Italia. ll tema di quest’anno è stato “INcenDIO”. Lo slogan che ci ha accompagnato tutto il tempo, riprendendo le parole di S. Caterina da Siena, è stato: “Metterete fuoco in tutto il mondo”. Tredici ragazzi del gruppo Giovani Archè della parrocchia Maria Ss. delle Grazie al Puleo di Marsala, accompagnati dal parroco don Davide Chirco, e tre giovani del gruppo GRIN di Partanna, hanno partecipato con entusiasmo. Lo scopo che ci siamo proposti in questi giorni come giovani è stato proprio quello di appiccare un piccolo fuoco dentro noi così da poter incendiare il mondo con la nostra fede. E come Gesù ha detto di essere “venuto a portare il fuoco sulla terra”, ben 500 giovani tra i 16 e i 26 anni, provenienti da diverse parti d’Italia, si sono ritrovati uniti dall’amore infuocato di Dio.

Siamo arrivati lì lasciandoci alle spalle tutte le nostre paure, incertezze e dubbi, pronti a scoprire tutte le sorprese che lo staff ci avrebbe riservato. In questi 4 giorni tra preghiera, catechesi e workshop abbiamo davvero scoperto cosa vuol dire “vivere da Dio”. La seconda serata, in modo particolare, ci ha visti scatenati con la “Disco Paradise”, una serata total white e senza alcool animata da Giovanni Di Giacomo e dal prete dj più conosciuto mondo, nonché special guest, padre Guilherme, diventato famosissimo dopo la GMG di Lisbona. Ogni giornata era strutturata con attività differenti: iniziavamo con la preghiera delle lodi mattutine in basilica e a seguire si svolgevano diverse attività: catechesi, deserti per la riflessione, testimonianze, workshop, laboratori di gruppo e show di intrattenimento. Tutto è stato curato e organizzato nei minimi dettagli.

Ogni giorno abbiamo celebrato l’Eucaristia, una delle quali è stata presieduta dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI. Ma il momento più forte è stato quello della fiaccolata con un percorso che ci ha portato al Santuario e ci ha introdotti gradualmente all’adorazione eucaristica. Don Alberto ha esposto il Santissimo Sacramento in una basilica gremita di giovani e riempita dalle note di un magnifico coro a più voci con tantissimi strumenti musicali. Durante l’adorazione i sacerdoti si sono resi disponibili per le confessioni e tantissimi ragazzi si sono accostati al sacramento della Riconciliazione. Sono stati giorni di amicizia vera, di apertura del cuore e di grande vitalità che a parole è difficile spiegare. Più volte abbiamo avvertito forti emozioni, versato lacrime di gioia e ricevuto abbracci sinceri e imprevisti da persone completamente sconosciute ma che sono diventate amiche. Solo chi ha vissuto, può capire. Oggi siamo convinti che la nostra missione è quella di portare questo grande fuoco che abbiamo dentro al di fuori delle quattro mura di casa: Dio ci ama così come siamo ma ci chiede di essere santi! E noi dobbiamo permettergli di entrare nelle nostre vite.

Oggi possiamo dire che essere felici è possibile, bisogna solo crederci… perché di felicità ce n’è solo una e 500 ragazzi l’hanno assaporata. Uno dei tanti grazie va dato ai sacerdoti e ai consacrati presenti al raduno: li abbiamo trovati sempre gioiosi, disponibili per un abbraccio, una parola di conforto o semplicemente per un sorriso. Ora è il nostro turno: continuiamo ad alimentare il fuoco che abbiamo dentro e cominciamo a incendiare di vita tutto ciò che abbiamo attorno. Facciamolo assieme perché, come dice una canzone di “Fraternità”: «da solo sto nel panico ma insieme siamo il panico».

Giulia Pipitone e Melissa Miceli per Condividere

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