Pareggio per il 2020 e un +60% per il 2021. Sono questi gli obiettivi del Presidente dell’Airgest, Salvatore Ombra, illustrati nel corso della conferenza stampa alla quale hanno partecipato gli assessori regionale alle infrastrutture, al turismo e alle attività produttive, Marco Falcone, Manlio Messina e Mimmo Turano. Presenti anche il dirigente generale del dipartimento Infrastrutture, Fulvio Bellomo, il deputato regionale Eleonora Lo Curto e il segretario generale dell’Ugl, Giuseppe Messina.
«Era giusto – ha affermato l’assessore Marco Falcone – che il governo regionale testimoniasse la sua vicinanza all’aeroporto di Trapani Birgi in maniera plastica e non solo virtuale. Per la continuità territoriale sono stati compiuti tutti gli adempimenti e attendiamo entro il primo febbraio la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta europea. Quindi ci sarà la gara per l’assegnazione delle rotte». Ha espresso un giudizio anche sulla struttura ospitante: «L’intera aerostazione, dai gate alla zona commerciale, dimostra una grande potenzialità e dobbiamo sostenerla. La ricapitalizzazione è stata voluta fortemente perché al di là del servizio che rende, questo aeroporto crea anche economia».
L’incontro è stata anche l’occasione per riepilogare gli altri interventi destinati al territorio: «Un aeroporto, per funzionare, – ha detto Marco Falcone – deve essere collegato su gomma, col trasporto pubblico, e su ferro. Uno dei progetti fatti è quello della strada Mazara Marsala, entro febbraio 2021 andrà in gara e, prima ancora, tra luglio e settembre, la ferrovia Palermo Trapani, via Milo, uno snodo che si trova ad Alcamo. Sarà una linea finalmente diretta per 49 km, su cui abbiamo investito 204 milioni e per cui è stata fatta l’elettrificazione da Cinisi a Trapani. Nella linea ferroviaria Palermo Trapani via Castelvetrano – ha aggiunto – ci sarà una riduzione del trenta per cento sul costo biglietto e un investimento, con fondi comunitari per 59 milioni di euro, per migliorarla».
Per il territorio trapanese e per lo stesso aeroporto di Trapani Birgi, nuova linfa arriverà dalle ZES, Zone economiche speciali. L’assessore alle Attività Produttive, Mimmo Turano ha precisato che: «Quasi il 10% di questo provvedimento ha investito il territorio trapanese. Saranno coinvolte le aree dei porti e retro porti di Trapani e Mazara, l’aerea artigianale di contrada Sappusi e l’ex mattatoio di Marsala, nonché tutto il bacino marmifero di Custonaci e una parte della aeroporto di Birgi. Chi investirà in queste aree avrà la semplificazione amministrativa e detrazioni fiscali sotto forma di credito di imposta per un periodo da dieci a vent’anni».
«Come aerostazione, siamo complementari al sistema aeroportuale regionale e non siamo subalterni a nessuno. L’aeroporto deve andare in pareggio entro il 2020 e segnare un più 60% nel 2021. La ZES per il disassemblaggio degli aerei è una delle prospettive reali della crescita, insieme all’attività di cargo e alle nuove rotte che attiveremo», ha ribadito il Presidente Airgerst, Salvatore Ombra.