Suor Chiara Seno dell’Istituto delle Suore della Misericordia, è la nuova direttrice della Caritas diocesana nominata dal Vescovo. Suor Chiara prende il posto del diacono Girolamo Errante Parrino.
Suor Chiara Seno, con quale spirito inizia questo servizio di direttrice della Caritas nella nostra Diocesi?
«Con spirito di timore e trepidazione perché mi è stato chiesto di farmi carico della cosa più preziosa che possiede la Chiesa, ovvero i fratelli che per svariate situazioni si trovano in difficoltà. Il Signore ha scelto di essere rappresentato e servito nel mondo attraverso i più poveri. Si legge, infatti, nella Bibbia: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,45). Ma affronto questo nuovo servizio anche con tanta gratitudine perché non mi sento sola in questo cammino, so con certezza che il Signore accompagnerà me e tutti quelli che, a vari livelli, sono chiamati a farsi “prossimo” con uno stile di misericordia».

Gli ultimi dati diffusi da Caritas italiana evidenziano una povertà in aumento. Sono dati non incoraggianti, che preoccupano. Quale è l’attuale situazione che si registra in Diocesi?
«La situazione diocesana conferma i dati evidenziati da Caritas italiana. Vi è, infatti, un aumento dei disagi legati alla mancanza di lavoro o allo sfruttamento del lavoratore che portano sempre più le famiglie ad arrivare a fine mese con fatica. Ma si evidenzia anche, se posso dirlo, una povertà legata al venire meno delle relazioni con un aumento della solitudine e dell’isolamento dei soggetti più fragili quali anziani, immigrati, donne e giovani. In un mondo fortemente interconnesso, sempre più tecnologicamente avanzato rischiamo di perdere il potere della relazione spicciola, quotidiana, quella fatta di piccoli gesti, di piccoli servizi di gratuità, di volontariato, anche questa è povertà».
Come vorrà affrontare il dialogo con le altre realtà istituzionali impegnate sul territorio?
«Già esiste da parte della Caritas diocesana, in collaborazione con la Fondazione San Vito Onlus (braccio operativo della Caritas), un tentativo di creare rete e collaborazione con le istituzioni presenti sul territorio. L’impegno sarà quello di cercare di migliorare sempre più il dialogo con la consapevolezza che siamo tutti interessati a migliorare la situazione delle persone che si trovano in difficoltà».
Oggi quali sono i servizi che garantisce la Caritas diocesana sul territorio diocesano?
«Sostegno alle famiglie, alle parrocchie, al territorio a più livelli, con l’ascolto e l’accompagnamento tramite la Caritas diocesana e, a livello più capillare, con le Caritas parrocchiali che svolgono un lavoro prezioso e ramificato sul territorio».
L’esperienza vissuta nel quartiere di Mazara Due quanto le servirà per affrontare questo nuovo servizio diocesano?
«Sento di precisare che Mazara Due non è un’esperienza ma è il mio vivere quotidiano, fatto di relazioni, di chiusure, di gioie e di sconfitte, di piccoli passi in avanti e di arresti nel cammino. È fatta di volti, di strette di mano, di sorrisi e di pianti, di rabbie e di piccoli successi. Sicuramente mi porto dietro la tenacia, la voglia di non mollare mai, anche quando nulla sembra avere senso perché a noi spetta il compito di seminare e a qualcun altro di raccogliere. I grandi progetti iniziano sempre da piccole cose».
Max Firreri


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