Venerdì 6 dicembre, presso la chiesa di San Francesco d’Assisi a Marsala, i membri dei gruppi giovanili presenti sul territorio marsalese accompagnati dai propri educatori hanno partecipato ad una serata mariana promossa dai delegati della Pastorale giovanile per la Forania di Marsala Daniele e Giovanni, e sostenuta dal responsabile dell’Ufficio per la Pastorale Giovanile della nostra Diocesi, don Giuseppe Inglese. Lo stesso don Giuseppe,  qualche settimana fa, aveva proposto alla Cattedra dei giovani (organizzata per gli educatori della Diocesi), il metodo innovativo della “catechesi interattivo-partecipativa” che è stato sperimentato sul nostro territorio proprio in questa occasione. Protagonisti sono stati i ragazzi, i quali sono stati invitati a formulare delle domande da rivolgere poi ai relatori su quattro tematiche che si rifanno ad alcune dimensioni della vita di Maria che in qualche modo si riflettono sulla vita dei ragazzi: bellezza, amore, vocazione, dolore.

Bellezza

Sofia Mistretta (Gruppo giovani Azione Cattolica, parrocchia Sant’Anna): Maria rappresenta la bellezza a 360 gradi, sotto tutti gli aspetti, come bellezza interiore dell’anima, come canone di bellezza esteriore del tempo, come bellezza donata agli altri nelle azioni. Come possiamo prendere spunto dalla sua bellezza nel nostro percorso di fede verso la santità?

Don Pietro Caradonna (parroco a Sappusi): Parlando di bellezza di Maria, non posso che far riferimento alla Sua prorompente vitalità, alla sua energia, alla sua luce, alla sua forza: a quei tempi, per quello che ha fatto, a 15 anni, Maria era una “ragazza tosta”. Come Maria, anche voi siete custodi di vitalità e di energia per poter cambiare la storia e il mondo. Qual’è l’energia potente nella vostra vita? La luce della vostra esistenza? Sono i vostri sogni e i vostri desideri, non quelli indotti dal mondo, ma donati dal Signore; sono quelli che, come dice Sant’Agostino si trovano nella vostra profondità e che magari voi stessi non conoscete. Sogni e desideri sono segno della presenza di Dio nella vostra vita: dovete custodirli e fidarvi di Colui che ve li ha donati. Sapete cosa può accadere se non li custodite? Potrebbe arrivare un vento impetuoso e velenoso, quello del mondo, e ve li spegnerà, rivolgendovi così a cose non importanti: verrà poi il momento in cui vi sveglierete e vi chiederete che senso ha la vostra vita. Cari giovani, siate come Maria, custodi di quella vitalità che minaccia il mondo. Guardatevi bene dentro, solo così scoprirete la bellezza del Signore che vi chiama alla fede e alla santità. Auguri di buona ricerca della bellezza dentro di voi!

Amore

Eleonora De Filippi (Gruppo Nuovi Orizzonti Marsala): Che ha da dirmi sull’amore umano la vita di Maria Vergine? Può insegnare qualcosa a una ragazza innamorata o a un ragazzo innamorato?

Padre Bruno De Cristofaro (Santuario Nostra Signora di Fatima in Birgi): E’ abbastanza tipico che chi è innamorato abbia perso il desiderio di farsi insegnare qualcosa: sentimenti potenti, voglie travolgenti, “và dove ti porta il cuore, rappresentano degli inganni con cui siamo cresciuti. Quando il cuore ha voglia di galoppare, il cervello deve restare acceso, altrimenti si pagano le conseguenze di cose di cui ci pentiamo facendo del male a noi stessi e a chi abbiamo accanto. Bisogna aver voglia di imparare qualcosa, anche da innamorati. Il Piccolo Principe al termine del suo viaggio alla ricerca di soluzioni per un amore che non funzionava, quella con la sua bellissima rosa, conclude che davvero era troppo giovane per amare: bisogna ammettere che la nostra giovane età può spingerci a far cavolate! La storia della Vergine Maria ad un ragazzo innamorato ha da insegnare tutto! Non è una tra le tante storie: è la storia più bella, più profonda e appassionata che sia stata mai raccontata! Non solo l’amore tra Maria e Giuseppe o tra la stessa e Dio: è un unico mistero il cuore di Maria! Una storia d’amore è duratura solo con il primato di Dio: la storia d’amore che Egli vuole vivere con te! O ricominci da lì o sei perduto: mettere al posto di Dio una persona, idolatrandola, la si ama di meno! Dunque il primato di Dio: ecco l’insegnamento più profondo che la storia d’amore della Vergine lascia ai giovani cristiani!

Vocazione

Rachele Parrinello (MenAlive Opera Birgi Ragazzi): Mi capita spesso di fermarmi e di riflettere sul SÌ di Maria e sulla Sua completa fiducia in Dio. Una ragazza come me, in un giorno apparentemente uguale agli altri, tra mille cose da fare e raccolta in preghiera cuore a cuore con Dio, viene “turbata” da una presenza: un angelo improvvisamente le appare e le fa una domanda, la domanda più importante di sempre. Maria si trova dinanzi ad una scelta, la scelta più importante di sempre. Dalla Sua disponibilità a divenire Madre di Dio, dipende la mia salvezza. Una grande responsabilità per una piccola donna. Un piccolo sì per la salvezza dell’intera umanità. Come ha fatto Maria, ragazza come me, a dire immediatamente il suo sì a Dio? Non ha avuto paura della novità? Perché non ha esitato e non si è presa del tempo per riflettere? Come ha fatto a capire che quella era la cosa giusta da fare?

Suor Alessandra Martin (Casa Comunità Speranza in Mazara del Vallo): La prima frase di Maria rivolta a Dio nell’esperienza della sua vocazione è una domanda, e avere la capacità come state facendo voi stasera di interrogare la Parola, vuol dire assomigliare un po’ a Maria, avere i tratti suoi e di Gesù: questo è già un punto a vostro favore! A dare l’annuncio a Maria è l’angelo Gabriele (che letteralmente significa “Dio si è mostrato forte”): Maria si ritrova davanti una presenza sicura, certa, stabile, che le dà sicurezza! Quante volte anche noi abbiamo bisogno di sicurezze! Quante volte voi giovani avete bisogno di avere sicurezze e stabilità che chiedete a noi adulti: è un vostro dovere chiederle! Dal cuore di Dio l’Angelo Le dirà “Io sono con Te”, io ci sono, sii felice, rallegrati ed è questa l’esperienza che fa ogni uomo che incontra Dio! Piena di grazia vuol dire “amata gratuitamente”. Anche tu caro giovane, come Maria, questa sera ricevi un nome nuovo da Dio: Io sono con te, in te, e tu sei pieno di grazia! Maria col suo “Eccomi, sono la serva del Signore” mette insieme due esperienze, quella della gratuità, della grazia, con quella del servizio. Il dono ricevuto continua a farsi dono nella sua vita! Maria accetta con gioia e vive nella dimensione del desiderio, che e’ quel qualcosa che muove dentro di te l’esperienza dell’attesa di qualcosa di bello, di importante. Siate uomini e donne di desiderio, non lasciatevi travolgere dalla paura. Attendete e sperate le cose belle della vita! Maria non si è presa del tempo per riflettere, non ha esitato: il suo desiderio di vedere il messia vince la paura! Il capire, nella logica divina, viene dopo l’amare: Ella pone le domande ma decide di giocarsi tutta! Chiediti “chi vuoi essere”, Dio è con te e ti chiama “la pienamente amata, il pienamente amato”: Dio fa storia con te, è dentro la tua storia e la salva, con te, passo dopo passo, la ama!

Dolore

Andrea Lombardo (Gruppo Giovani Karibù – parrocchia Maria Ss. delle Grazie al Puleo): La nostra città è molto devota all’Immagine di Maria Addolorata, alla preghiera dei Suoi 7 dolori. Perché Maria, che è stata preservata da ogni peccato, ha dovuto patire così tanto il suo “Eccomi”?

Don Giuseppe Ponte (Vicario foraneo di Mazara del Vallo): Maria era una ragazza che esistette dentro una storia più grande di lei! Forse il dolore più grande di una creatura è quello di una madre che vede il proprio figlio morto e vederlo seppellire. Seppellire un figlio per una madre è qualcosa di straziante, è contro la natura! La domanda contiene un verbo, il verbo potere: Se tu sei figlia di Dio, se tu sei figlio di Dio e hai un dolore, Dio non può non essere accanto a te, non può non condividere la tua sofferenza, perché è Padre! Dio si fa uomo proprio per questo, per condividere la tua croce, la tua sofferenza, il tuo dramma, la tua tristezza, il tuo fallimento, tutto! Maria ha sofferto veramente, magari senza capire il perchè; non mancano i momenti dolorosi nella sua vita. Come può una madre non prendere parte ai dolori del figlio? Pregatela Maria, parlatele con parole vostre, non dite l’Ave Maria o altre preghiere recitate a memoria. Ad una mamma si parla nella semplicità: Mamma, Madre mia…

Terminata la catechesi, è stato dato qualche minuto ai presenti per entrare in intimità con Maria e scrivere una preghiera, depositarla ai piedi del simulacro e ricevere un braccialetto con la medaglia miracolosa da indossare. A seguire don Marco Renda ha introdotto la preghiera del Magnificat spiegandone il significato ed ha invitato i presenti a pregarla insieme. L’esperienza è stata resa possibile grazie agli educatori che hanno collaborato, alla disponibilità del parroco don Giacomo Marino e della Confraternita dell’Immacolata nella persona del priore Davide Tumbarello. La serata si è conclusa nel salone della Chiesa, in cui le Confraternite di Marsala e il delegato diocesano per le confraternite Arianna Marino hanno organizzato per i giovani un rinfresco.

Giovanni Casano per Condividere

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