«L’Europa è stata latitante nella gestione delle politiche dell’immigrazione e del Mediterraneo. I pescherecci di Mazara del Vallo, dove equipaggi di culture e religioni diverse convivono pacificamente, costituiscono una metafora esistenziale capace di coniugare nel concreto le diversità. È necessario pertanto che le istituzioni dialoghino prendendo ad esempio tale modello; o il dialogo o la guerra, non vi è una terza alternativa». Così il Vescovo monsignor Domenico Mogavero è intervenuto alla riunione plenaria dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo svoltosi presso la “Sala Rossa” dell’Assemblea Regionale Siciliana a Palermo. La giornata di lavori (iniziata con la discussione della bozza del Rapporto Annuale sulla Pesca ed Acquacoltura in Sicilia 2012) si è conclusa con l’avvio ufficiale della prima tappa del “Foro per l’Africa e il Medio Oriente allargato”.
Sono così intervenuti Rappresentanti di Malta, Tunisia, Libia, Turchia, Guinea Equatoriale, Repubblica del Congo, Mauritania, Marocco, Costa d’Avorio, Mozambico, Algeria, Yemen e Oman. «Abbiamo concrete possibilità – ha dichiarato Simone Santi, Console onorario del Mozambico – di avviare una cooperazione in diversi settori a partire dalla pesca; tali attività non dovrebbero costituire degli interventi mordi e fuggi ma reali possibilità di crescita reciproca».
Alla riunione è intervenuta Laura Boldrini, ex portavoce dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati: «Il Mediterraneo in questi anni – ha detto – è stato un mare che ha diviso, un mare in cui migliaia di persone nel tentativo di arrivare in Europa sono morte. Dobbiamo adoperarci affinché esso diventi un mare di pace e luogo naturale di scambi. Questo mare – ha aggiunto la Boldrini – è un bene comune da tutelare nell’interesse di tutti i paesi rivieraschi, così come si propone l’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo». Il presidente del Distretto della Pesca di Mazara del Vallo, Giovanni Tumbiolo, ha così ribadito: «La pesca rappresenta una vera ambasciatrice di pace, dobbiamo continuare sulla strada del dialogo e rimanere uniti per contribuire al benessere dei nostri popoli».