[RIFLESSIONE] In cammino verso la Pasqua/2: Sperimentare cosa significa amare

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«Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo» (Mc 9,7b)! Pochissime volte nei Vangeli è data la possibilità di sentire direttamente la voce del Padre: nel racconto del battesimo (Mc 1,11), nel contesto della festa di Pasqua (Gv 12,28) e nella pericope della Trasfigurazione. È interessante soffermarsi sui due sostantivi che il Padre utilizza nel presentare Gesù. Non si limita a chiamarlo «Figlio», svelando così la sua identità divina, ma lo qualifica «l’amato», Colui che Egli eternamente ama e su cui riversa tutto il suo immenso amore.

Il Creatore desidera che noi rivolgiamo il nostro sguardo e il nostro cuore verso il Figlio Suo che è incarnazione visibile del Suo eterno amore! Vogliamo sperimentare veramente cosa significa amare? Che cos’è l’amore vero? Bene, allora indirizziamo la nostra vita verso il Signore. In questo tempo quaresimale chiediamo a Dio Padre di attirarci verso il Figlio amato, perché, come afferma la Scrittura, «nessuno può venire a me [Gesù], se non lo attira il Padre che mi ha mandato» (Gv 6,44). Si, solo il Padre che è la fonte e l’origine dell’amore può condurci al Figlio, perché l’amore contiene in sé quella forza attrattiva che genera comunione e unità.

Ai tre discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, Dio ordina di ascoltare Suo Figlio, Parola fattasi carne! Qui, Gesù è presentato come il vero profeta a cui i discepoli devono prestare ascolto (cfr Dt 18,15). Il Padre indica il Figlio come unica via di salvezza per giungere nel Suo Regno. Anche oggi, Dio Padre rivolge a noi l’imperativo: «Ascoltatelo», non con tono severo e freddo, ma spinto dalla forza dirompente dell’amore e dal desiderio che l’uomo, sua creatura, possa finalmente vivere in Lui. Dio Padre ti rivolge questa esortazione: ascolta le parole di mio Figlio; Lui è tutto il mio amore; Lui è il salvatore; fai silenzio dentro di te; apriGli il tuo cuore e ascolta la Sua voce; affida la tua vita nelle Sue mani e lasciati trasformare dall’amore perché tu possa essere una persona nuova, rinata e risorta, capace di amare, perdonare e testimoniare l’amore agapico in mezzo alle sorelle e ai fratelli che ti ho posto accanto perché insieme possiate giungere alla luce gioiosa del mio Regno.

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