[SABATO SANTO] Il giorno del silenzio e nella notte il compimento della storia della salvezza

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Gerusalemme, Santo sepolcro: tomba vuota.

Il Sabato Santo è giorno di silenzio per la morte del Cristo, connotata dalla sola celebrazione della liturgia delle ore, densa e ricca in modo particolare in questa occasione. È soltanto a tarda sera poi, che la Chiesa celebra la Veglia Pasquale, definita da S. Agostino «la madre di tutte le veglie», perché da essa traggono senso e identità tutte le altre celebrazioni vigiliari.

La Veglia Pasquale è la celebrazione della Pasqua guardata nel contesto più ampio di tutta la storia della salvezza, come ci ricorda la lunga liturgia della Parola che la ripercorre dalle origini della creazione fino alla narrazione della risurrezione, e che quest’anno verrà proclamata in forma ridotta per assenza di popolo. La celebrazione della notte di Pasqua rappresenta il vertice e il compimento della storia della salvezza riassunta nelle letture, essa si pone infatti al culmine delle celebrazioni del Triduo ed è la fonte da cui scaturisce il tempo pasquale con i suoi 50 giorni di festa ininterrotta per la gioia della risurrezione.

Gerusalemme, fonte battesimale.

Questa liturgia, lunga e complessa, si presenta come un percorso che gradualmente ci introduce al fondamento della fede cristiana, passando per il simbolismo della luce del cero pasquale acceso nella chiesa buia, dell’acqua che si benedice al fonte battesimale e viene adoperata per aspergere i fedeli in ricordo del battesimo, del pane eucaristico che in questa celebrazione più che mai si mostra in evidente pienezza di continuità con il sacrificio della Croce.

La fede ci spinge a vivere questo giorno con la coscienza che in essa celebriamo la festa primigenia dei cristiani, l’evento posto a fondamento della stessa ragion d’essere del celebrare cristiano e del nostro credere.

In questo tempo in cui possiamo soltanto affacciarci a essa, attraverso lo schermo di un televisore o di un computer, accostiamoci all’ascolto delle letture di questa notte con il desiderio vivo di essere parte della storia di relazione tra Dio e uomo e con la coscienza di esservi già dentro per il battesimo che in questa notte ricordiamo. Nutriamoci di questa Parola perché sia alimento per la nostra vita di fede e faccia crescere in noi il desiderio di Cristo pane vivo.

Valeria Trapani per Condividere

 

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