La Domenica di Pasqua brilla nell’anno liturgico come il faro acceso che segue al Triduo e inaugura il lungo tempo pasquale, una sequenza di giorni che la prima comunità credente celebrava come un unico giorno di festa.

La liturgia della Parola di questo giorno naturalmente ci presenta il Vangelo della tomba vuota che è annuncio della risurrezione e invito alla testimonianza. Le altre letture, tuttavia, non sono meno importanti perché ci aiutano a meglio comprendere e a completare la compenetrazione del mistero celebrato nella Domenica di Risurrezione. Nella prima lettura ascoltiamo Pietro che, secondo At 10,34a. 37-43, testimonia la risurrezione, raccontandola e annunciandola ad ascoltatori increduli. La seconda lettura è invece un invito a pensare a una vita da risorti, a vivere alla luce del Risorto, con le parole dell’apostolo Paolo che ci invita a guardare alla gloria futura. Questi testi quindi, mentre ci illustrano il contenuto del mistero celebrato, ci invitano al contempo a viverlo sotto il profilo spirituale, perché la liturgia si attui anche nella vita quotidiana.

Gerusalemme, esterno del Santo Sepolcro.

Una particolarità rituale del giorno di Pasqua è rappresentata dalla presenza della Sequenza di Pasqua, la lettura di un inno pasquale, frapposto tra la seconda lettura e il canto al Vangelo, che canta alla Vittima pasquale, Agnello innocente che riconcilia al Padre, che canta la vittoria della vita sulla morte, la tomba vuota e la certezza della risurrezione.

Questi temi, centrali, della Domenica di Risurrezione, ci riportino al cuore della nostra fede, ci spingano a rinnovarci nella scelta di seguire Cristo, ci accompagnino in tutto il tempo di Pasqua.

Come recita il prefazio che preghiamo oggi: Cristo «morendo ha distrutto la morte e risorgendo ha ridato a noi la vita!».

Valeria Trapani per Condividere

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