L’Unità pastorale di Campobello di Mazara ospita, presso i locali parrocchiali di San Giovanni Battista, quattro profughi ucraini provenienti da Odessa. Elena Savytska, 63 anni, le sue due figlie, Julia di 37 e Anna di 36, e il nipote Alex di 13 anni sono arrivati a Mazara del Vallo grazie all’impegno di Graziella Calamusa, 37 anni, allevatrice di cani maltesi. Da Odessa in Sicilia, la storia di questi 4 profughi accolti dalla Calamusa è nata per una passione comune, quella per i cani maltesi. Julia a Odessa è un’allevatrice come a Mazara del Vallo lo è Graziella. «Siamo entrambe due membri di un gruppo Facebook di allevatori in Europa – racconta Julia – e quando è scoppiata la guerra abbiamo chiesto aiuto a tutti». In prima battuta la necessità di reperire cibo per i cani e poi la richiesta di accoglienza. «Da Mazara del Vallo mi sono subito attivata per fare arrivare due pedane di croccantini e tappetini assorbenti – racconta Graziella – poi ho dato la mia disponibilità a Julia di accogliere lei e la sua famiglia». È nato così questo canale umanitario di solidarietà: «Tra di noi non ci conoscevamo – dice ancora Graziella – e quando col pulmino sono arrivati da Palermo a Mazara del Vallo ero emozionatissima».
Dopo poche settimane vissute a Mazara del Vallo Elena, le sue due figlie e il nipote sono stati accolti a Campobello da alcune volontarie della Caritas, il parroco don Nicola Patti, il Direttore della Caritas diocesana Girolamo Errante Parrino e dall’assessore comunale Massimiliano Sciacca. I 4 profughi da Odessa hanno portato 6 cani maltesi, altri 9 li hanno lasciati con la nonna 82enne Tamara. L’appartamento nella canonica della parrocchia San Giovanni Battista è dotato di tutto: dalla cucina alla lavanderia, alle stanze da letto. Tra le associazioni che collaborano all’accoglienza ci sono anche l’Avel, l’Age, l’Uciim e l’AC. I 4 profughi ucraini già ieri hanno incontrato i bambini che frequentano il catechismo in parrocchia.