[VIDEO] In Cattedrale presentato il nuovo Piano pastorale 2019-2020 dedicato ai giovani

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Il Vescovo l’ha definita «un’opportunità provvidenziale per aprire gli occhi su una realtà che chiede di essere analizzata e interpretata». Un anno d’impegno pastorale che può dare i suoi frutti, puntando i riflettori sui giovani, coloro che sono al centro del nuovo Piano pastorale. Il documento è stato presentato qualche giorno fa in Cattedrale, alla presenza di fedeli e dei presbiteri della Diocesi. Un testo che rilancia il progetto educativo di pastorale giovanile diocesano quadriennale 2017-2021 “Abitare coi giovani”.

Il Vescovo ha definito la realtà giovanile «croce e delizia» non solo nelle comunità parrocchiali ma anche nella società civile. Spesso i giovani non vengono ascoltati e tra di loro e gli adulti c’è una differenza di linguaggio, spesso assenza di sintonia: «Noi adulti siamo capaci di essere “significativi” per i nostri giovani?»ha detto il Vescovo. «Stiamo rischiando seriamente di perdere i contatti con il mondo adolescenziale e giovanile per mancanza di connessione» ha detto ancora monsignor Mogavero. Il Piano, messo in atto attraverso una metodologia chiara e condivisa, vuole recuperare questo gap. Il Vescovo ha invitato i presbiteri a uscire fuori gli ambienti parrocchiali, «ad andare nei luoghi “abitati” dai giovani e tradurre il Piano in azioni concrete attraverso una metodologia chiara».

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È nata quest’anno la “Cattedra per i giovani” che è rivolta alla formazione per l’accompagnamento giovanile; c’è poi la formazione permanente del clero che, come ha detto il Vescovo, «avrà quest’anno per oggetto l’approfondimento di tematiche riguardanti la pastorale giovanile». E non saranno le due uniche occasioni.  Perché si pensa a rafforzare i centri di ascolto nelle scuole, a rilanciare il “Progetto Policoro” con le sue straordinarie opportunità di sostegno all’imprenditorialità giovanile, in un’ottica di sussidiarietà, solidarietà e legalità. Un ulteriore strumento sarà l’istituzione di piccoli centri giovanili come luoghi di accoglienza e integrazione.

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