È un tempo strano per tutti, quello che stiamo vivendo ma è in periodi oscuri come i nostri che il Signore ci chiama a risplendere della sua luce nei confronti di un’umanità ferita e traviata. Quando a fine dicembre scorso ho ricevuto il ministero di Accolito, non immaginavo che un virus avrebbe ostacolato il mio servizio. Eppure cos. non è andato! Infatti, durante il lockdown, dove sono rimasto in Seminario a Mazara del Vallo, ho potuto fare esperienza di questo ministero in maniera diversa. In quei mesi in cui mi preparavo a portare a termine la tesi, ero in compagnia di padre Pino Biondo, di padre Giuseppe Ponte e di don Aloys.
Lì mi sono messo a servizio della mensa dell’altare e della tavola, preparando per la celebrazione in cappella, e in cucina per il pranzo e la cena. Mi ritengo un privilegiato! Quando molti non potevano ricevere più l’Eucarestia, questa a me non è mai mancata! Ecco perchè posso dire di aver “portato” Cristo in forma inconsueta; e come Lui mi ha “portato” a sua volta, in questi mesi. Anche il mio servizio, nella zona pastorale di San Pietro, San Lorenzo e Santa Chiara, a Mazara del Vallo, si è fermato bruscamente. In questi ultimi due anni, sono stato accanto a don Giacinto Leone. La sua figura di prete mi stimola parecchio e mi è da esempio su molti aspetti, su come accompagnare la cura pastorale di una comunità vasta com’è tutta l’area del Trasmazzaro.
Tutto questo mi ha permesso di crescere nel servizio pastorale, dimostrandomi che dai tanti semi sparsi molto spesso non se ne vedranno i frutti, se non in un tempo più lungo. Quest’anno ho concluso gli studi presso la Facoltà Teologica di Palermo. A luglio ho discusso la tesi di baccellierato sulla Dottrina sociale della Chiesa, dal titolo: “Tra l’individuo e la collettività: diritti e doveri. Dalla Rerum novarum alla Laudato si’: il contributo Magisteriale”. Rilevando impressioni molto positive dalla Commissione, che ha valutato questi anni con la qualifica magna cum laude probatus. Pure il cammino in Seminario, dopo quasi sette anni, volge alla fine. Sono stati anni bellissimi e importanti, che mi hanno aperto gli occhi, sia dentro che fuori di me. Ma ci sono stati anche momenti complessi, che mi hanno messo a dura prova. Sono davvero stati un tempo di grazia! Anni che non ritorneranno più e che ricorderà con affetto, perchè mi hanno accompagnato a essere chi sono ora e a Chi voglio donarmi, nonostante tutte le mie imperfezioni.
E ora, infatti, che è giunto il tempo dell’ordinazione diaconale [CLICCA QUI PER L’APPUNTAMENTO], con gioia non posso che affidarmi ancora di più a Dio e lasciarmi condurre nel percorso che ha tracciato: la chiamata al servizio per la nostra Chiesa di Mazara del Vallo. In questo mistero di salvezza ognuno di noi fa parte della grande famiglia di Dio e nessuno può salvarsi da solo, ma solamente in unione con Gesù Cristo.
Giuseppe Favoroso per Condividere