Grani di Vangelo/7

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“Quando venne la pienezza del tempo Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli”(Gal 4,4-5). La pienezza del tempo è venuta: è questa, è il nostro“oggi”. IL Figlio che Dio ha mandato è quel bimbo che adoriamo. Egli è nato sotto la Legge e dalla Legge ci ha liberati, perché ha restituito a quella Legge il suo vero senso. La Legge è “dabar”, Parola creatrice, stigmatizzata in Gen 1. Dio “disse” e così avvenne e vide che era cosa buona: la luce, il cielo, la terra, il firmamento, gli esseri viventi che guizzano nel mare e quelli che volano alti verso il sole. Infine l’uomo e la donna: a sua “immagine”, ma altro da sé; capaci di accogliere o rifiutare l’amore del loro Creatore.

Dio non impone, rischia il “no” di un’umanità immensamente amata. E la crea “libera”. Si tratta della libertà da sé, dalla propria autosufficienza e dalla presunzione di “essere Dio”. è la libertà di Francesco d’Assisi, che sposa “madonna povertà” per vivere ogni sofferenza come“perfetta letizia” e chiamare “frate” e “sora” tutte le creature,in una comunione senza confini. Siamo liberi se ogni uomo ci è fratello, perché siamo figli dell’unico Padre: “E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre! »”. (Gal 4,6). Figli per il dono dello Spirito del Figlio; figli cui Dio offre un’alleanza senza condizioni, nella quale l’obbedienza alla Legge è solamente risposta d’amore a un dono d’amore. Liberi se saremo capaci di contemplare con il cuore il meraviglioso affresco di Michelangelo nella cappella Sistina e tendere la nostra mano al Creatore che ci porge la sua.

Erina Ferlito per Condividere

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