Festa in comunità, a Campobello di Mazara, per le coppie che hanno celebrato il decimo e il ventesimo anniversario di matrimonio. L’iniziativa, in chiesa madre, è stata organizzata dall’Azione Cattolica e dalla Caritas cittadina. La celebrazione eucaristica è stata presieduta da don Nicola Patti che ha rivolto alle coppie presenti l’augurio personale e di tutta la comunità parrocchiale, esponendo il mistero e la grazia della vita matrimoniale dei coniugi cristiani chiamati a edificare il Regno di Dio. Gli sposi hanno rinnovato le loro promesse a donarsi l’uno all’altro con l’offerta delle loro proprie vite unendola all’offerta di Cristo per la sua Chiesa, resa presente nel sacrificio eucaristico.
La presidente dell’Azione Cattolica diocesana, Enza Luppino, ha detto «che una vita insieme si costruisce giorno dopo giorno ed è il risultato di ogni piccolo gesto, di ogni parola, compresi gli screzi se sono sostenuti dall’amore reciproco. La famiglia consiste nel vivere l’amore vicendevole, la presenza di marito, moglie, figli rende la famiglia luogo privilegiato, dove il comando del Signore “Amatevi a vicenda, come io ho amato voi”, trova la sua concretizzazione più piena».
La serata è continuata per uno scambio di auguri presso un locale del paese con un momento conviviale tra le famiglie e gli operatori della Caritas e gli aderenti dell’Azione Cattolica. Una serata ricca di canti, balli e tanti divertimenti per i bambini e per le coppie presenti e con una tombola di beneficienza per contribuire al progetto della Caritas “La Carità è festa”.
È stato un momento molto importante per tutta la comunità perché le famiglie, condividendo il piacere di stare insieme, hanno accolto con entusiasmo il progetto della Caritas dimostrando grande sensibilità e grande partecipazione.
La Caritas cittadina si è unita all’Azione Cattolica per festeggiare i decimi e ventesimi anniversari di nozze, un evento che vede protagoniste le famiglie, consacrate nel sacro vincolo del matrimonio. La carità, nella comunità ecclesiale, è un grande carisma, la più grande tra le virtù teologali; una virtù che ci permette di posare uno sguardo attento verso gli ultimi. Come si esprime invece la virtù della carità all’interno del matrimonio? La carità fa degli sposi una cosa sola, trasformandoli in dono l’uno per l’altro. Attraverso questa virtù, dono dello Spirito, gli sposi possono amarsi come Dio li ama, nonostante tutte le miserie, le debolezze, le fragiltà; riscoprono allora quel carisma sempre nuovo dell’amore redento, che è la grazia del sacramento.
L’uno diventa dono per l’altro: gli sposi devono vivere una gara a chi ama di più, a chi perdona di più e per primo. Questa è la carità reciproca che abilita gli sposi ad amarsi per sempre, anche quando l’altro appare meno amabile con il suo atteggiamento e le sue azioni. Il sacramento del matrimonio vissuto nella gioia dell’amore contemplativo, apprezzando l’alto valore dell’altro, con quello sguardo riconoscente e meravigliato in grado di cogliere la bellezza della presenza della persona amata. Cosi papa Francesco invita gli sposi ad amarsi, nell’esortazione apostolica Amoris laetitia (La gioia dell’amore). Una pillola di saggezza, che vogliamo sia l’augurio per tutte le coppie che in questa occasione hanno rinnovato le promesse matrimoniali, tenendosi la mano destra, come nel giorno del loro “sì”. Un momento bello per la nostra comunità che festeggia le famiglie,cellule vive della società; un forte momento aggregativo, che ha visto la partecipazione di alcune famiglie che hanno avuto il piacere di unirsi alle coppie festeggiate.
Un segno di comunità sinodale, la collaborazione tra un’associazione come l’Azione Cattolica e un servizio pastorale fondamentale come la Caritas cittadina: ciascuno, secondo il proprio carisma, ha cercato di essere annuncio, servizio e testimonianza del Vangelo della famiglia. don Nicola Patti, attraverso una pastorale di evangelizzazione e del primo annuncio, ha esortato tutti i presenti a essere Chiesa in uscita, secondo lo stile della carità, con uno sguardo costante verso gli ultimi, per essere comunità che custodisce il valore della famiglia. Comunità che accetta di vivere le periferie del nostro tempo; periferie in cui talvolta si trova relegata proprio la famiglia che, oggi più che mai, è provata da tante povertà: dalla precarietà del lavoro al dramma delle separazioni.
Rossella Leone, Enza Lupo ed Enza Luppino
Corresponsabili Caritas parrocchiale e Presidente AC diocesana