[LA RIFLESSIONE] La disabilità, i gesti, la vita…quando i colori dell’arcobaleno diventano bellezza – LE FOTO

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È una storia d’amore ambientata nel secolo scorso quella che hanno raccontato Donatello e Anita Aldorino a Salemi. È una storia coltivata fin dall’adolescenza, fatta da incontri, di sguardi, di ricerca dell’altro, e poi di un’unione matrimoniale caratterizzata dalla  gioia del primo figlio, poi del secondo, poi del terzo. Dopo il quinto mese dalla nascita del terzogenito, il dolore di un figlio diverso. La disperazione, la ricerca di senso, di normalità, di un nuovo inizio. Finché qualcosa non cambia, finché non si scopre che c’è una comunità che accoglie, finché non si trova una famiglia che accoglie la famiglia. Finché ci si accorge di non essere soli. Così hanno raccontato i due genitori a Salemi per l’ultimo incontro formativo per catechisti e non, dal titolo “Io, tu, l’altro: l’amore nella famiglia con disabilità”, organizzato dalla Diocesi.

I coniugi Aldorino ai templi di Selinunte.

La storia raccontata dalla coppia Aldorino è la storia della loro famiglia. Il non essere soli come genitori quando si ha un figlio con una disabilità. «È come rinascere, tornare a vivere, finalmente tornare a respirare». E allora ritrovare la voglia di andare avanti, di ritornare alla vita, e di scegliere di esserci anche per gli altri. Alla fine solo un grande movimento di mani. L’incontro a Salemi è stata un “esperienza” non solo di formazione con la testimonianza ma anche con la messa “inclusiva” interpretata in LIS. Una liturgia raccontata con il linguaggio dei segni, con quello delle parole e soprattutto con le immagini.

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Io ho sentito cantare le mani, un canto che è arrivato al cuore, ho sentito che l’altro mi parlava non con il suono, ma con il senso del gesto, con la forza del simbolo, con la bellezza di un uomo. Le letture proclamate dai non vedenti Cristina Accardi e da Nino Ciaravolo, il Vangelo animato con gli attori di “Fede e Luce” sull’altare, con i loro costumi. Rappresentando con le immagini, con i gesti, la vita. Alla fine la mia nipotina di 10 anni mi ha chiesto se ogni domenica pomeriggio c’è una messa cosi bella, perché lei la vuole rivedere. La bellezza dell’arcobaleno è rappresentato dalla diversità dei colori che lo compongono, ogni singolo colore è magico, ma quando i colori si uniscono diventano bellezza, armonia e gioia.

Francesco Grillo per Condividere
(hanno collaborato Alberto Alagna e Paolo Tantaro)

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