L’Oasi Madonna della Libera in Partanna ha ospitato l’annuale stage di formazione per coppie e operatori pastorali, promosso dall’Ufficio per la pastorale familiare. Le relazioni sono state tenute dalla psicoterapeuta Paola Bassani. Era presente il Vescovo, che ha presieduto la preghiera iniziale e la liturgia eucaristica. Il tema dei lavori: «Accanto a te» ha impegnato le coppie presenti in un confronto coinvolgente nella verifica della loro esperienza familiare. Ci si è chiesto, in particolare, cosa significhi stare accanto all’interno della coppia. Tanti gli spunti interessanti. Ogni coppia è una realtà irripetibile che nelle diverse fasi della sua crescita deve scontrarsi con le certezze, i preconcetti, quando non veri e propri pregiudizi, dell’uno e dell’altra.
Ogni coppia vive fisiologicamente di alti e bassi, mai indipendenti dal contesto storico e sociale in cui si vive, né dalle storie personali dei due. Imparare a vivere queste alternanze come occasioni di crescita e soprattutto come espressioni della fecondità della coppia che sperimenta continue rinascite precedute da esperienze dolorose. Nei conflitti e nelle crisi che la coppia sperimenta deve essa stessa saper diventare terapia, aprendosi alla speranza e inventando le modalità di ritrovarsi accanto comunque, anche se talora nella lontananza emotiva. In questa dinamica la coppia, oscillando tra morte e risurrezione, può scoprire la sua centralità colta nel «noi», cioè nella relazione interpersonale viva e feconda, vissuta nella luce della fede. Solo in essa si possono trovare, infatti, le risorse necessarie per affrontare le vicissitudini del quotidiano e le motivazioni per rinnovare continuamente la propria scelta di scommettere tutta l’esistenza con l’altro/a.
La psicoterapeuta PAOLA BASSANI è stata invitata a questo incontro di formazione tenutosi nel luglio scorso, per ragionare con noi sulle dinamiche e sulle difficolta’ della vita di coppia da un punto di vista prettamente antropologico ed esperenziale. Ha fatto riferimento a tante esperienze raccolte nella sua lunga attivita’ di consulenza, ha fatto riferimento anche alla Sua esperienza personale ( ed in questo caso ha citato la sua esperienza di fede ). Non e’ una biblista, ne’ esperta in teologia o spiritualita’ e non è stata contattata per confrontarsi su problematiche di fede. Al termine dell’incontro si è inoltrata in un campo non suo, lanciando un paio di provocazioni esagerate dalle quali potevamo prendere opportune distanze; provocazioni esagerate come esagerate sono stati alcuni atteggiamenti e reazioni di parte dei presenti.
Interessante quello che é scritto sopra. Io a Partanna c’ero dall’nizio alla fine. Ma di fede non si é parlato. Ma forse non ho capito niente!!!
E …, allora, chiedo perdono per i miei peccati, io che sono uomo e peccatore. Gesù, vero Dio e vero uomo, non ha mai chiesto perdono dei suoi peccati, perchè non ne ha mai commessi e non ha mai avuto quello originale.
Chiedo scusa a non presenti ai quali non saràò chiaro il mio commento ma spero che a coloro che erano presenti possa far riflettere.