È morto a Partanna monsignor Calogero Russo. Il prete aveva 104 anni, 81 dei quali vissuti da presbitero. Nato il 21 maggio 1918, padre Russo entrò nel Seminario vescovile di Mazara del Vallo nell’ottobre del 1929. La sua vocazione è maturata nell’ambiente di famiglia: papà fabbro, mamma casalinga, discreti proprietari terrieri, due esempi dell’accoglienza dei poveri e dei bisognosi ai quali elargivano sempre qualcosa in natura. L’ingresso in Seminario a soli 11 anni per frequentare il secondo ginnasio: il papà lo aveva iscritto a scuola a 5 anni e prima ancora che si manifestasse la vocazione, lo aveva avviato agli studi. «Nonostante il desiderio del Seminario, quando salutai papà, piansi», scrisse nella prima lettera inviata da padre Russo dal Seminario.
L’anticipo negli studi gli giovò al fine dell’ordinazione presbiterale, che avvenne l’8 marzo 1941, a soli 22 anni, con dispensa di Papa Pio XII e dietro segnalazione del Vescovo monsignor Salvatore Ballo. Così padre Russo non fu obbligato a partire per la guerra, come, invece, era d’obbligo per i seminaristi maggiorenni non ordinati.
Divenuto parroco nella sua città, Partanna, si preoccupò di conoscere famiglia per famiglia. Comprò centinaia di copie del Vangelo per distribuirle. Ma padre Russo ha vissuto anche i momenti difficili del terremoto del 1968 nella Valle del Belìce: Papa San Paolo VI gli donò una utilitaria per consentirgli di facilitare la sua azione di apostolato tra le famiglie sfollate e disagiate.
La camera ardente col feretro di padre Calogero Russo sarà allestita a partire da domani – giovedì 11 agosto, alle ore 10 – nella chiesa del Collegio di Partanna. I funerali saranno celebrati dal Vescovo venerdì 12 agosto, ore 11, in chiesa madre.