[PROGETTO POLICORO] Incontri nelle scuole e sportelli territoriali, vicino ai giovani con idee imprenditoriali

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Dopo oltre 20 anni da quando ha visto la luce, il “Progetto Policoro” resta una realtà poco conosciuta all’interno della Chiesa cattolica Italiana. Eppure quest’ultima rappresenta la culla e la forza motrice di un’idea che nasce, nel 1995, nell’omonima città della Basilicata, per rispondere concretamente al problema della mancanza di lavoro per i giovani, soprattutto nel Sud.

Mimmo Errante Parrino (tutor Progetto Policoro), Annabella Orto e Angela Caradonna (animatrici di comunità), don Giuseppe Inglese (Servizio di Pastorale giovanile) e Calogero Amodio (Ufficio pastorale del lavoro).

L’idea che muove sin dalle sue origini il “Progetto Policoro” nasce dall’intuizione di monsignor Mario Operti, all’epoca direttore dell’Ufficio della Cei per i problemi sociali e il lavoro, che ben può sintetizzarsi in quello che è divenuto lo slogan del progetto stesso: «Non esistono formule magiche per creare lavoro. occorre investire nell’intelligenza e nel cuore delle persone».

Così il “Progetto Policoro” diventa un metodo globale (evangelizzazione, educazione, gesti concreti, reciprocità) che valorizza la persona nella sua interezza (cuore, mente e braccia), la società nelle diverse realtà (ecclesiale, istituzionale, associativa) e realizza opere concrete. Un progetto che si rivela, oggi più che mai, attuale e necessario per far fronte, in particolare nella nostra terra, alla crisi occupazionale che colpisce il mondo giovanile, nonché alla fuga di cervelli.

Nella nostra Diocesi, in particolare, il “Progetto Policoro” incontra i giovani, da un lato, nelle scuole, in un momento cruciale della loro vita, ossia durante il quinto e ultimo anno, anno di scelte determinanti; dall’altro, attraverso gli Sportelli di ascolto. Questi ultimi vedono avvicinarsi sia i giovani incontrati nelle scuole, che liberamente decidono di farsi seguire nella ricerca del lavoro, sia giovani con idee imprenditoriali da sviluppare sul territorio, attraverso le quali mettere a frutto i propri talenti.

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Tali giovani vengono accompagnati, umanamente e professionalmente, dagli animatori di comunità, nella realizzazione delle idee di impresa e nella costruzione del proprio futuro umano e professionale. Non pochi sono i “gesti concreti” realizzati negli anni da giovani della nostra Diocesi, anche grazie al lavoro degli animatori di comunità: giovani che si mettono a servizio di altri giovani, portando con sé il proprio bagaglio innanzitutto di esperienze vissute, nonché, inoltre, di conoscenze acquisite anche grazie al percorso formativo che gli animatori stessi seguono nel corso del triennio di servizio.

 

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