Sono sei i posti letto disponibili per donne in difficoltà sociali nella Casa fraterna “Pina Suriano-Emanuela Loi” che è stata inaugurata stamattina a Marsala. Il progetto della Casa è dell’Opera di religione “monsignor Gioacchino Di Leo” ed è sostenuto dalla Diocesi di Mazara del Vallo tramite i fondi 8×1000 destinati alla carità. Un appartamento accogliente al secondo piano del palazzo Magnolia, in contrada Ponte Fiumarella, che è stato sequestrato al marsalese Francesco Bianco e ora affittato dal Tribunale di Trapani (sezione Misure di prevenzione) tramite l’amministratore giudiziario Alberto Scuderi.
«La Casa accoglierà donne con difficoltà sociali – ha spiegato don Francesco Fiorino, direttore dell’Opera di religione – che attraversano un periodo difficile della loro vita dovute a diverse vicissitudini. Visto che il centro sarà gestito coi volontari non potremo accogliere donne con patologie o dipendenze, per le quali sarà necessaria l’accoglienza presso strutture specializzate». All’interno della Casa l’ambiente è familiare. Tre stanze da letto, due bagni, una lavanderia, una cucina e un ampio salone che si affaccia con una vetrata sull’abitato di Marsala. Stamattina all’inaugurazione, tra gli altri, hanno preso parte il Vescovo monsignor Domenico Mogavero e il Procuratore della Repubblica di Marsala, Vincenzo Pantaleo.
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«Questa casa è la viva testimonianza dell’utilizzo dei fondi 8×1000 per le persone bisognose – ha detto il Vescovo – la struttura non certo potrà essere quella risolutiva per tutti i problemi nel sociale che si registrano a Marsala ma è una piccola fiammella che si aggiunge alle altre già operative. La nostra Chiesa è in prima linea già con la mensa fraterna della Caritas diocesana-Fondazione San Vito Onlus, ora con questa Casa che, sono certo, sarà d’aiuto a tante donne in difficoltà ma anche sostenendo, sempre coi fondi 8×1000, attività di altre associazioni e Centri». All’inaugurazione sono stati presenti anche l’assessore comunale Clara Ruggeri, l’amministratore giudiziario Alberto Scuderi e i vertici locali delle Forze dell’Ordine.