[DENTRO LA QUARESIMA/5] È l’amore che fa risorgere, è l’amore che sconfigge la morte

0

«Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele» (Ez 37,12). In questo particolare cammino quaresimale Dio sta aprendo tanti sepolcri, è all’opera la sua grazia in questi giorni; non senti il tintinnio dei catenacci che sta spezzando? Lo scricchiolio della tavola di legno che sta aprendo? Apri i tuoi occhi, lo so; fai fatica ad aprirli e a mettere a fuoco la realtà che ti circonda perché non eri abituato a guardare con quella «luce vera che illumina ogni uomo» (Gv 1,9).

Eri preso da tante distrazioni frivole e dai tempi frenetici a cui eri sottoposto dal marketing. Senti il calore della sua luce che si riflette sul tuo viso, su tutto il tuo corpo e nel tuo cuore? Esci da quel sepolcro che ti sei costruito e che vivi da tanti anni o che altri hanno costruito per te; non sei nauseato da quell’aria umida, maleodorante e fredda? Lascia cadere ogni convinzione, ogni certezza, ogni fortezza o roccaforte che circondo il tuo sepolcro, il tuo non vivere. «Voi siete il mio popolo, dice il Signore», noi apparteniamo a Lui, tu gli appartieni. Guarda bene come il Signore tende la mano verso di te; non avere paura. Tendi la tua mano ed Egli ti rialzerà, ti farà uscire da quel sepolcro e tu, risorto, rivivrai.

Lapide commemorativa della visita di Paolo VI alla chiesa della Tomba di Lazzaro.

Nel Vangelo Gesù riporta in vita il suo amato amico Lazzaro, mosso dall’affetto che provava verso di lui: «Le sorelle mandarono dunque a dirgli: “Signore, ecco, colui che tu ami è malato”» (Gv 11,3). In questa pericope più volte l’Evangelista Giovanni mostra la profonda umanità di Gesù e la sua prossimità: «si commosse profondamente» (Gv11,38), «scoppiò in pianto» (Gv 11,35), «dissero allora i Giudei: “Guarda come lo amava!”» (Gv 11,36). È l’amore che fa risorgere, è lo Spirito Santo che ridona la vita nuova, la vita della Risurrezione. È l’amore che sconfigge la morte. Gesù è il segno visibile e tangibile dell’amore eterno del Padre che agisce per mezzo dello Spirito e per questo può dire di sé: «Io sono la risurrezione e la vita» (Gv 11,25a).

In questo tempo difficile che stiamo vivendo, quando sembra che la paura e il panico ci paralizzino a motivo di questa terribile pandemia che può colpire noi e i nostri cari; possiamo scoraggiarci e chiuderci in noi stessi. Potremmo correre il rischio di essere i tanti Lazzaro intrappolati dalla rassegnazione, dalla disperazione e dallo sconforto che portano la morte. Ma ancora una volta la Parola di Dio energicamente ci impone: «Lazzaro, vieni fuori!» (Gv 11,43). Sì, usciamo dalle nostre tombe, viviamo da risorti; da uomini e donne, abitati dallo Spirito di Dio (cfr Rm 8,9), che non si arrendono e continuano a pregare con fiducia e con la pace nel cuore, sapendo che Dio Padre, Signore della vita e della risurrezione, non abbandona mai i suoi figli amati.

don Nicola Altaserse

Gesù al sepolcro con Marta e Maria e Lazzaro che esce dalla tomba.
LEGGI/DENTRO LA QUARESIMA I
LEGGI/DENTRO LA QUARESIMA II
LEGGI/DENTRO LA QUARESIMA III
LEGGI/DENTRO LA QUARESIMA IV
© RIPRODUZIONE VIETATA

Scrivi una risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here